Dopo i clandestini e i finti profughi, ora tocca ai musulmani e alle loro moschee abusive: la pacchia sta per finire anche per loro.
Arriverà a gennaio in Parlamento il disegno di legge presentato dalla Lega su accoglienza e luoghi di culto.
Dopo la stretta sulle ong attive nei soccorsi ai clandestini, dopo il dl Salvini che include la revoca della cittadinanza e l’abolizione del diritto d’asilo per i finti profughi, e dopo che nella manovra economica è stato abolito il fondo destinato dal Pd all’esclusiva e razzista assistenza degli immigrati clandestini non iscritti al Servizio sanitario, ora la Lega vuole una riforma sui centri islamici ispirata alla legge regionale lombarda in parte modificata (lievemente) a seguito dell’intervento della Corte costituzionale.
Per il capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, si tratta di fissare una serie di paletti per i luoghi di culto, riguardo a piani urbanistici, finanziamenti, istituzione di un registro per gli imam, i quali devono parlare la lingua italiana: «È uno dei nostri cavalli di battaglia», ha detto Romeo, «ne discuteremo con i nostri alleati».
Una legge che, di fatto, impedisce la costruzione di moschee sul territorio nazionale. Avanti.
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