Vox pronto a “deportare tutti i clandestini”

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«Qualcuno rideva di noi, ma non abbiamo mai gettato la spugna: Vox si è preso le chiavi dell’Andalusia per espellere il socialismo corrotto e spaventare il comunismo chavista», ha dichiarato il numero uno di Vox, il partito populista spagnolo.

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«La Riconquista è possibile e inizia nelle terre andaluse e sarà estesa al resto della Spagna». L’eco della cacciata degli islamici è evidente.

Nazionalisti di Vox sfondano in Spagna

È la prima volta, dalla fine della dittatura di Francisco Franco, che quella che i media definiscono “estrema destra” entra nelle istituzioni regionali in Spagna, l’ultimo Paese in Europa dove non esisteva ancora una forza di populista.

I motivi di questo ritardo sono ovvi: la frammentazione regionalista spagnola inibisce la nascita di formazioni nazionaliste. In Italia, che è molto più unita di quanto qualcuno creda, abbiamo visto il processo opposto, con la trasformazione di un partito regionalista come la Lega in nazionalista.

Vox è il nome del destino – «la voce del popolo» – esiste da soli quattro anni, ma negli ultimi mesi è balzato da 3mila a 11mila iscritti.

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Il programma: divieto all’aborto e agli uteri in affitto, «no» ai matrimoni gay, all’abrogazione delle leggi sulla Memoria storica che riabilitano le vittime del franchismo, chiusura delle frontiere e sospensione dello spazio Schengen.

C’è poi il taglio delle tasse e l’abolizione dell’orwelliana legge sulla violenza di genere che discrimina il maschio.

È pronto alla «deportazione» così si legge testualmente nel documento programmatico di Vox – degli immigrati clandestini nei Paesi d’origine.

Vox è fortemente antieuropeista, vuole un nuovo trattato della Ue in linea con le ricette del «gruppo di Visegrad».

Vox vuole anche abolire il finanziamento pubblico ai partiti.

Salvini ha un nuovo alleato. E si chiama come noi.