I gilet gialli sono la Francia profonda che non vuole affogare nell’Africa che deborda dalle banlieus
Emmanuel Macron ha dovuto lasciare in tutta fretta la città di Puy-en-Velay, dove giorni fa i gilet gialli hanno assediato e dato alle fiamme la prefettura. Fischiato, la scorta ha dovuto richiamare auto supplementari per permettere la ‘fuga’ del presidente della repubblica più odiato della storia.
Odiato non tanto per colpa sua. Ma perché rappresenta temporalmente un momento cruciale per la Francia: l’ultima occasione di opporsi alla sostituzione etnica.
Emmanuel #Macron accueilli au Puy-en-Velay avec un flot d'insultes bien méritées, le peuple ne veut plus de lui. #MacronDemission #MacronDegage #GiletsJaunes #YellowJackets #YellowVest pic.twitter.com/w1J6fYWrMQ
— LarryGiletJaune 🍀 (@LarryLeChanceux) December 4, 2018
une autre vidéo de Macron au #PuyEnVelay #GiletsJaunes pic.twitter.com/kA5dvcvf7N
— Pierre Sautarel (@FrDesouche) December 4, 2018
Se ghigliottinassero la nonna sarebbe il momento più comico della storia.