Padova, italiani pagano il pizzo ai migranti per sopravvivere – VIDEO

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Esiste un quartiere nella città di Padova dove, le poche famiglie italiane rimaste vivono barricate nei propri appartamenti: e pagano sia la sicurezza privata che il pizzo agli immigrati per non avere problemi.

«Siamo attorniati da tanti spacciatori silenziosi, ma siamo anche ostaggio degli schiamazzi e della sporcizia dei loro clienti. Vengono qui a procurarsi la droga anche alla luce del sole. Come se fosse la cosa più normale del mondo».

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L’ingegner Marco Trevisan, 45 anni, vive da sempre al centro della via. Sul terrazzo ha issato una grande bandiera italiana, e ora un tricolore compare anche sul campanello.

«La droga è un grosso problema qua. Abbiamo dovuto pagare una sorta di mancia ad uno di questi personaggi per assicurarci una maggior tranquillità. In un anno gli abbiamo versato alcune migliaia di euro: mi vergogno a dirlo ma mi sono trovato costretto».

Questa è la Padova governata dal PD. Gli italiani pagano per poterci abitare. Il governo invii l’esercito, e carichi quegli spacciatori sul primo C-130. Non è necessario arrivino a destinazione.

Per rispondere a questa emergenza, il sindaco di Padova, Sergio Giordani, comunica nella propria pagina Facebook che “sono state posizionate a partire dai due quartieri popolari le prime telecamere di un lotto che a breve triplicherà gli impianti di video sorveglianza in città.

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“I punti di osservazione – ha spiegato Giordani – da 200 passeranno a 600, attivi in tutte le zone di Padova e collegati con le centrali operative delle forze dell’ordine. E’ un investimento da 2 milioni e 500 mila euro. Sulla sicurezza dei cittadini facciamo parlare i fatti concreti”.

Ecco. Più immigrazione significa più criminalità. E così hanno la scusa di tappezzare le città di telecamere. Rinunciamo ai nostri diritti a causa dell’immigrazione. Non sarebbe meglio eliminare – espellendoli – gli immigrati che delinquono, invece di mettere le telecamere?

Intanto però, lui:

Il tunisino più ricercato di Padova viveva nella casa popolare