Un immigrato abusivo del Gambia è morto stasera in un incendio sviluppatosi nella tendopoli della mafia nigeriana a San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro, dove vivono centinaia di extracomunitari. Il rogo, che ha distrutto alcune baracche, si sarebbe sviluppato in seguito ad un fuoco acceso in una delle baracche.
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Quasi due anni fa, il 27 gennaio 2017, un incendio distrusse circa 200 baracche e provocò la morte di una 26enne nigeriana, Becky Moses, ustionando gravemente un’altra donna di 27 anni. Arrivava dalla Riace del sindaco Domenico Lucano, divenuto famoso per i suoi business sull’accoglienza.
Pochi mesi dopo quell’incendio, ad aprile, la polizia arrestò una nigeriana di 47 anni, Lise Emike Potter, era la mandante del rogo. Secondo l’accusa, la donna avrebbe commissionato l’incendio ad alcuni connazionali, dietro pagamento di una somma di denaro, per vendicarsi di una 25enne che sospettava avere una relazione col suo ex convivente.
Lo stesso campo fu al centro del caso del ladro Sacko Soumayla, ventinovenne maliano, ucciso a colpi di fucile lo scorso giugno mentre tentava di razziare una struttura inattiva.
Non è tempo di raderla al suolo? Dove sono le ruspe Salvini?