La mozione di sfiducia contro il governatore Nicola Zingaretti – che guida dall’inizio una giunta di minoranza – presentata dal centrodestra è stata respinta dal Consiglio regionale del Lazio. I voti favorevoli sono stati 22 (tra cui quelli del M5s), 26 i contrari su 48 presenti: per essere approvata sarebbero serviti 26 voti su 51 dell’Aula.

Il ventiseiesimo voto contrario alla mozione di sfiducia è stato quello del consigliere di Forza Italia Laura Cartaginese, che si è aggiunto ai 25 del centrosinistra. Rimane quindi senza maggioranza Zingaretti, ma 2 non hanno votato e 1 l’ha soccorso. La poltrona di consigliere è troppo preziosa, ora che non ci sono più i vitalizi.

“Sono stato in assoluto silenzio per rispetto delle dinamiche consiliari, assistendo oggi alla discussione che si è conclusa con i numeri che avete visto e che hanno respinto la mozione di sfiducia – ha commentato Zingaretti – Ringrazio i consiglieri sottolineando quanto, nell’interesse comune dei cittadini, la cosa peggiore oggi sarebbe stata la conclusione della legislatura alla vigilia del Bilancio”.

Nasce, insomma, Renzusconi 2.0

Così Zingaretti potrà continuare con le marchette politiche agli immigrati abusivi:

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