Caritas Milano: “Con decreto Salvini perdiamo 500 profughi”

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Un business mostruoso che ora, con il decreto Salvini, è morto. E il braccio armato della Chiesa nell’affare accoglienza è nel panico.

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“Sono circa 500 i profughi accolti nei centri di accoglienza gestiti dalle cooperative di Caritas Ambrosiana nella Diocesi di Milano che rischiano di diventare senza tetto per effetto del Decreto Sicurezza”.

In realtà, quello che il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti non dice, è che sono finti profughi per i quali, d’ora in poi, i contribuenti italiani non pagheranno più il conto.

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“In ragione delle nuove disposizioni – continua – costoro non avranno più la possibilità di ottenere la protezione umanitaria. Inoltre non potranno più essere accolti all’interno del sistema di protezione per richiedenti asilo gestito dai Comuni, lo Sprar. Saranno vanificati gli sforzi fatti per avviare percorsi di integrazione. Rischia così di andare perso l’investimento di risorse pubbliche e private erogate per l’accoglienza e i corsi professionali senza considerare il lavoro e il tempo offerto gratuitamente da centinaia di volontari impegnati nelle scuole di italiano e nei tanti percorsi di accompagnamento sociale”.

L’investimento…

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E ancora: «Il cosiddetto Decreto Sicurezza renderà più difficile per i migranti trovare un lavoro regolare, inserirsi nella nostra società, vivere una vita normale. Poiché non è realistico immaginare che saranno rimpatriati, ci aspettiamo di ritrovarli in coda ai nostri centri di ascolto. Dopo esserci impegnati per la loro integrazione ora dovremo spendere soldi e tempo per aiutarli ma senza, a questo punto, poter offrire loro alcuna prospettiva di futuro: un controsenso».

E’ la dimostrazione che l’obiettivo non è mai stato ospitare persone in fuga da guerre e persecuzioni – anche perché i nigeriani e i pakistani non fuggono da guerre e persecuzioni -, ma traghettare immigrati economici coi quali sostituire gli italiani. E insieme a loro, migliaia di soldati della Mafia Nigeriana.

Caritas Ambrosiana aveva dato vita ad un mostruoso business di accoglienza diffusa sul territorio della Diocesi di Milano che ad oggi conta 2336 posti, gestiti da cooperative sociali, all’interno di strutture ecclesiali, pubbliche e private: appartamenti, ex convitti, case di spiritualità.

Di questi posti,1.343 sono convenzionati con le Prefetture (Cas), 710 con i Comuni (Sprar), solo 162 sono sostenuti esclusivamente con fondi derivanti dalle offerte di cuckold fedeli, 121 in centri per minori non accompagnati gestiti per conto delle amministrati pubbliche.

Facciamo un conto: sono oltre 81mila euro al giorno. E perdendo 500 finti profughi, perdono quasi 1/4 del business, circa 20mila euro al giorno.

Moltiplicate per tutte le città italiane, e comprenderete perché la Chiesa protesta contro il decreto Salvini.

Via i mercanti dal tempio. E i finti profughi.




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