Uccide ladro al 39esimo furto: “Eccesso legittima difesa”

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Eccesso di legittima difesa: questo il reato per cui è indagato Fredy Pacini, il titolare di una rivendita di gomme di Monte San Savino (Arezzo) che intorno alle 4 ha sparato e ucciso uno dei migranti scoperti a rubare all’interno della sua azienda dove dormiva: dopo aver subito 38 furti in pochi mesi.

Insomma, al 39esimo furto ha ucciso uno dei ladri, e lo indagano!

L’uomo avrebbe raccontato al pm Andrea Clausani che lo sta indagando, di essersi svegliato per i rumori e di aver sparato d’istinto due o tre colpi di pistola. Il ladro, un 29enne moldavo, si è poi accasciato nel cortile dell’azienda. L’altro malvivente è purtroppo riuscito a fuggire.

Il commerciante è stato accolto da applausi e grida a voce alta “bravo Fredy, bravo Fredy” da amici e conoscenti che erano davanti alla sua azienda, quando alle 12.30 è rientrato, accompagnato in auto, e ha ripreso la sua attività.

I carabinieri e le altre forze dell’ordine stanno cercando in tutto l’Aretino il complice del moldavo ucciso. Secondo la ricostruzione dei carabinieri erano almeno due le persone entrate intorno alle 4 nel perimetro dell’azienda di Pacini.

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Si cerca anche l’auto con cui i due erano arrivati sul posto: per questo potrebbero tornare utili alcune telecamere della zona. Nell’azienda di Pacini i carabinieri hanno sequestrato il piccone usato per rompere un vetro dell’ingresso e la pistola con cui il commerciante ha sparato, un’arma regolarmente detenuta.

Il fatto è che se entri di notte a casa mia o nel mio negozio e io ti sparo, l’indagine nemmeno dovrebbe partire. Fredy andrebbe ringraziato e premiato perché ci ha liberato da un delinquente.

Salvini si schiera al suao fianco. “Dopo il Decreto Sicurezza, arriverà in Parlamento la nuova legge sulla Legittima Difesa – assicura Salvini – Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l’aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!”.

La legge sulla legittima difesa è passata all’esame della Commissione Giustizia di Palazzo Madama nonostante le resistenze di alcuni grillini sul punto cardine della riforma voluta dai leghisti. La nuova norma prevede infatti che la difesa sia sempre proporzionata quando si agisce in casa o nel luogo di lavoro e che sia sempre giustificata da uno stato di “grave turbamento”. Per alcuni M5S il “grave turbamento” sarebbe una condizione troppo leggera per permettere a chi si difende di aprire il fuoco. Ma alla fine Di Maio riuscì a far ritirare gli emendamenti.

La battaglia ora si sposterà in Aula, dove – a detta di Salvini – appena conclusa l’approvazione del dl Sicurezza approderà il testo sulla legittima difesa.




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