Invasione di nocciole turche, cancerogene

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Invasione di nocciole dalla Turchia con un aumento del 30% nelle importazioni in Italia destinate a rifornire soprattutto l’industria dolciaria.

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E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi ai primi otto mesi del 2018, nel sottolineare la necessita’ di un’inversione di tendenza per difendere la produzione nazionale di nocciole.

Una vera e propria emergenza, anche per la nostra salute.

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Le importazioni dalla Turchia hanno raggiunto quasi i 21 milioni di chili da gennaio ad agosto, facendo non solo concorrenza alle produzioni nazionali in forte espansione ma, sottolinea la Coldiretti, mettendo a rischio anche la salute dei consumatori, come dimostra l’alta percentuale di irregolarità registrata dal sistema di allerta rapido europeo (Rasff). Nel 2018 fino ad ora sono scattati 17 allarmi in Europa per le aflatossine cancerogene nelle nocciole turche.

Lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola, precisa la Coldiretti, e’ spesso il primo passo della delocalizzazione che si realizza con la chiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali. Vedi la Pernigotti turca.

L’Italia, ricorda la Coldiretti, e’ il primo produttore europeo di nocciole, il secondo mondiale e puo’ vantare tre denominazioni di origine riconosciute dall’Unione Europea, la Nocciola del Piemonte Igp, la Nocciola di Giffoni Igp, la Nocciola Romana Dop.