Filo spinato contro i clandestini, soldati al lavoro anche in Texas

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Dopo la frontiera con Tijuana, filo spinato anche in Texas: dall’altra parte del Rio Grande si trova il Messico.

“Lo scopo di queste recinzioni è scoraggiare i migranti ad attraversare il territorio e passare invece dal ponte, luogo ufficiale (per i regolari) per l’ingresso negli Stati Uniti”, spiega il maggiore Derek Wamsley, ufficiale incaricato della comunicazione.

In seguito all’ordine di Trump, sono stati impiegati alla frontiera con il Messico 5.800 soldati americani. L’obiettivo: rispondere all’arrivo dei gruppi di clandestini e gang dall’America centrale.

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E per farlo, il presidente americano ha anche autorizzato all’uso della forza i soldati con un provvedimento firmato dal capo di gabinetto, John Kelly.

Ma per i 1.300 soldati impiegati nell’Est del Texas non ci sono carovane in vista, per ora. I migranti hanno scelto Tijuana, a 2mila chilometri d qui, alla frontiera con la California.

“Sono contento di prestare il mio servizio in tutti i modi possibili. Credo nel nostro aiuto ai funzionari di frontiera, mi sta bene”, dice il caporale Samuel Fletcher.




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