Aquarius, Nordio: “Ong messo a rischio salute italiani”

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Un estratto del grande intervento dell’ex magistrato Carlo Nordio in un editoriale sul Messaggero, sul caso dell’Aquarius.

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Il sequestro della nave Aquarius e l’inchiesta sul suo equipaggio per traffico illecito di rifiuti presentano evidenti analogie con quella sul sindaco di Riace, indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In entrambi i casi, si tratta di una violazione di legge fatta, come si dice, a fin di bene.

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Resta il fatto che il Paese assiste a una progressiva affermazione del principio di Antigone, che cioè le convinzioni etiche personali (nobilmente chiamate da Sofocle àgrafoi nòmoi, leggi non scritte) tendono a sostituirsi alle norme in vigore. Con la differenza che mentre l’eroina greca accettava stoicamente la dovuta punizione, il sindaco Lucano si comporta da martire e i marinai dell’Aquarius gridano al complotto strumentale. È il solito vizio di voler essere eroi senza rischi, e di fare la rivoluzione con il beneplacito dei carabinieri.

In realtà la situazione è assai più allarmante di quanto non sembri. Se infatti i rifiuti scaricati illegalmente non fossero soltanto abusivi, ma anche a rischio infettivo, non solo il reato ipotizzato potrebbe essere più grave, ma la nostra salute pubblica sarebbe minacciata ben di più dell’avventuroso solidarismo dell’attivissimo sindaco di Riace. Se davvero i materiali fossero contaminati – come par di leggere – dai parassiti della scabbia, dai bacilli della tubercolosi, dai batteri della meningite e dal virus dall’Aids ci troveremmo davanti a un paradosso.

Il paradosso è quello di privilegiare l’incolumità dei migranti rispetto a quella dei nostri stessi cittadini. Con la differenza che mentre i primi accettano il rischio affidandosi a organizzazioni banditesche a mafiose, i secondi ne sopportano le conseguenze malgrado il compito, affidato al Parlamento dagli elettori, ad affrontare questa emergenza con gli strumenti della legge.