Catania, 50% giovani disoccupati: vescovo dà lavoro a 20 profughi

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“Lievito di Speranza”: è il nome dell’ennesima marchetta a favore degli immigrati presentata nei giorni scorsi a Catania.

A Catania la disoccupazione giovanile è al 50 per cento. Un dato drammatico, ma anche in questa città e provincia piagata dal dramma della disoccupazione, la Chiesa italiana ha deciso di utilizzare i soldi truffati legalmente con l’8 per mille per dare lavoro ai giovani ‘profughi’, i cosiddetti “minori stranieri non accompagnati” ospiti dell’Istituto San Giuseppe (via Monreale 15) della Congregazione Suore Serve della Divina Provvidenza.

Realizzato nell’ambito della campagna “Liberi di restare” con lettera di presentazione del progetto firmata a nome della diocesi dall’Arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, è l’ennesima invereconda marchetta pro-invasione e anti-italiana dei vescovi. Ormai ufficialmente contro l’Italia.

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Alla presentazione presenti come relatori, suor Rosalia Caserta, responsabile della comunità d’accoglienza, la Dott.ssa Anna Maria Garufi, presidente CNCA (coordinamento nazionale comunità di accoglienza) per la Sicilia, Giuseppe Lombardo, Assessore alla famiglia e alle politiche sociali del comune di Catania e la Dott.ssa Margherita Oliva, responsabile alle politiche giovanili del Comune di Catania.

Il Comune di Catania, sindaco di Forza Italia, evidentemente non ha ben chiaro quali siano le priorità.

Per 18 mesi, 20 giovani migranti parteciperanno ad un corso base di panificazione e derivati da forno ed ad un corso dedicato al miglioramento e al potenziamento della lingua e della cultura italiana.

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I corsi, tenuti da professionisti e tutor del settore, vedranno i ragazzi dividersi tra ore in laboratorio e aula, al termine dei quali è previsto anche un tirocinio formativo. L’intento è quello di renderli autonomi fino all’avvio di un punto vendita.

Incredibile. In una città con il 50 per cento dei giovani che non ha un lavoro, questi sconsiderati hanno l’ardire di aprire negozi a ‘giovani maschi africani’. Cos’è, i giovani italiani non vi seguono più nelle sacrestie?




3 pensieri su “Catania, 50% giovani disoccupati: vescovo dà lavoro a 20 profughi”

  1. una sobillazione massiccia da part dei cittadini catanesi porterebbe questi interessati buonisti a più miti consigli.
    In quanto alle istituzioni presenti nel territorio basterebbe non rilasciare i previsti permessi per persone clandestine sul nostro territorio.Tornassero in Africa e da lì chiedessero,con le previste modalità,l’inserimento in un piano lavoro sul nostro suolo.

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