Aquarius, ora Msf deve all’Italia mezzo milione di euro

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Per la procura di Catania i 14 indagati nell’inchiesta sui rifiuti pericolosi scaricati dalla Ong nei porti italiani erano “consapevoli” della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti.

Rifiuti pericolosi, intrisi di sangue e piscio che smaltiti “in modo indifferenziato, insieme ai rifiuti solidi urbani” e che invece avrebbero dovuto trattare in altro modo, “in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio, come emergeva tra l’altro anche dai S.A.R. Report Rescues in relazione alle condizioni sanitarie dei migranti assistiti a bordo dell’Aquarius, dove si segnalano frequenti casi di scabbia, Hiv, infezioni del tratto respiratorio quali tubercolosi, meningite”:

Tbc, Hiv, Meningite e Sifilide: ecco cosa c’era nei rifiuti di Aquarius

L’inchiesta si è svolta tra il gennaio del 2017 e il maggio del 2018 e coinvolge due navi, la Vos Prudence e la Aquarius. In totale 44 sbarchi in 11 diversi porti italiani, tutti al Sud. Secondo i procuratori non è stata mai “dichiarata la presenza di rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo anche in presenza di numerosi e documentati casi di malattie registrate dai vari Uffici di Sanità Marittima siciliani e del Sud-Italia intervenuti al momento dell’arrivo dei migranti”. I numeri (e le malattie) sono da capogiro. “Sono stati rilevati – scrive la procura – 5.088 casi sanitari a rischio infettivo (scabbia, meningite, tubercolosi, Aids e sifilide) su 21.326 migranti sbarcati”. Non pochi. E le malattie registrate nelle operazioni di sbarco sono molteplici: si va dai frequenti casi di scabbia all’Hiv, passando per infezioni del tratto respiratorio quali tubercolosi e meningite.

E’ così scattata l’operazione Borderless con il sequestro della nave Aquarius emergerebbe una mail interna di Medici senza Frontiere in cui si legge che “ogni altro rifiuto della clinica è stato presentato insieme a tutti i rifiuti normali al momento dello sbarco”. In un’intercettazione telefonica, inoltre, si parlerebbe dello smaltimento dei vestiti dei migranti sbarcati, e un agente marittimo intermediario indagato sottolinea: “Noi li classifichiamo come rifiuto speciale, come se fossero stracci della sala macchina”.

Aquarius, i video dell’inchiesta sul “traffico di rifiuti”:

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Aquarius, intercettazioni: “Garze intrise di sangue, piscio infetto dei migranti” – VIDEO

“L’indagine parte dal monitoraggio dei traffici via mare. Controllando il porto di Augusta e in particolare relazioni commerciali sospette, sono saltati fuori i contratti a tre con le ditte autorizzate a smaltire i rifiuti delle Ong”, ha spiegato il comandante del Nucleo di polizia economica e finanziaria di Catania, il tenente colonnello Francesco Ruis, che ha condotto personalmente l’inchiesta. “Abbiamo analizzato documentalmente una quarantina di sbarchi. E sono venute fuori – ha aggiunto – alcune le situazioni che hanno riguardato lo smaltimento di quei rifiuti trattati come rifiuti normali anzichè speciali in quanto contenevano siringhe, sangue, indumenti sporchi, indossati da persone con malattie”.

Aquarius, che ha scaricato in Italia decine di migliaia di clandestini durante la sua attività, MSF deve ai contribuenti italiani centinaia di milioni di euro spesi per mantenere i passeggeri in hotel per anni. Questo mezzo milione è una piccola parte.

E poi, si spera che il Comune di Catania denunci Msf per danni e attentato alla salute dei propri cittadini.

Ps. Nella foto in alto vediamo lo smaltimento di alcuni di questi rifiuti potenzialmente infetti, sicuramente del parassita della Scabbia, visto che quasi tutti i clandestini ne sono infetti. E gli operatori ecologici affrontano lo smaltimento in modo del tutto inadeguato. Già da lì inizia il potenziale epidemico. Guardate invece i Msf come accolgono i loro clandestini:

Non proprio la stessa cosa.