Macerata: ragazze si vendevano a spacciatore per una dose

Vox
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In Italia c’è un’emergenza. Un dramma che gli ultimi casi di cronaca ha portato alla superficie. Le migliaia di nigeriani che Pd e Ong hanno traghettano in Italia in questi anni si sono rivelati per lo più spacciatori: brutali spacciatori. Ma non dimentichiamo gli albanesi, che da anni, ormai, entrano in Italia senza visto: sarebbe ineducato chiedere il visto agli albanesi, no?

Questa improvvisa sovrabbondanza di manodopera, ha permesso alla mafia nigeriana di rendere lo spaccio capillare. Facendo finire nella rete chi, senza gli sbarcati, mai sarebbe entrato in contatto con quel mondo. Adolescenti che, in un momento di stupida fragilità, iniziano, e poi non riescono più ad uscire dall’incubo nigeriano: quelli che non muoiono per l’eroina gialla, naturalmente.

E la dipendenza dalla droga uccide ogni amor proprio. Quando vedete un africano con una ragazza bianca, nel 99 per cento dei casi è lo spacciatore con la sua schiava: perché questo sono le drogate, schiave sessuali degli spacciatori africani.

Dopo Pamela, fatta a pezzi a Macerata, dalla città dell’accoglienza arriva un’altra terribile storia di spaccio africano e violenza.

Il pusher della cocaina di studenti e Macerata finisce in manette. Tra i clienti c’era anche una studentessa di Macerata (poco più che ventenne) costretta a prestazioni sessuali all’uomo in cambio di dosi di droga. Dopo il caso di Ancona di un paio di giorni fa, ecco un’altra delle vostre figlie che, rincoglionita dalla droga, la dava allo spacciatore africano per farsi.

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Il pusher, H. R., 38 anni, in questo caso albanese, residente a Macerata, ora si trova in carcere a Montacuto di Ancona. Sul suo conto le indagini dei carabinieri della Compagnia di Tolentino sono partite dal 2017 per episodi di spaccio di cocaina avvenuti a Tolentino. Da allora è nata una indagine che, coordinata dalla procura di Macerata, si è dipanata tra mirati servizi di osservazione e pedinamenti e che nel corso dei mesi ha portato gli inquirenti ad indagare a Macerata, dove il 38enne vive e dove ha creato una rete di clienti (circa una ventina quelli accertati). I carabinieri nei mesi scorsi hanno anche messo a segno un blitz a casa del 38enne dove hanno trovato materiale per il confezionamento della droga, un bilancino di precisione, una importante somma di denaro non giustificata (in banconote di piccolo taglio), e numerose dosi di cocaina purissima già divise e pronte per essere immesse nel mercato della droga. Nel corso di quel blitz i carabinieri avevano anche sequestrato il cellulare del 38enne (che era stato denunciato). In base agli accertamenti sul cellulare è nata una seconda attività di indagine. I carabinieri hanno ricostruito i contatti del pusher e scandagliato le varie chat e social network che usava. Indagini che hanno consentito ai carabinieri di scoprire che il pusher vendeva droga in ambienti sociali diversi: dal mondo degli studenti universitari a persone insospettabili della Macerata bene (quelli che hanno coperto gli assassini di Pamela?). I clienti sono stati sentiti per ricostruire il giro d’affari del 38enne.

Le indagini hanno consentito anche di far emergere la vicenda di una studentessa di Macerata, iscritta a Unimc, che per ottenere le dosi di cocaina offriva al 38enne prestazioni sessuali. Grazie al giro di droga l’uomo riusciva ad avere una buona disponibilità di denaro con introiti per migliaia di euro al mese. Al termine delle indagini la procura ha chiesto al Gip una ordinanza di custodia in carcere che è stata emessa oggi. Il pusher è finito in manette e si trova in cella a Montacuto.

In tutto questo, Traini è in carcere condannato per una strage che non c’è mai stata, gli immigrati continuano a spacciare e stuprare le ragazzine. A volte, ad ucciderle.

E proprio ieri, a Macerata, era presente Ezio Mauro, giornalista di sinistra per il suo tour contro l’uomo bianco:

Traini, “L’uomo bianco” di Ezio Mauro:
«Macerata uno spaccato dell’Italia»
AL TEATRO della Filarmonica l’ex direttore di Repubblica e Stampa ha presentato il suo ultimo libro. Dal raid del 3 febbraio, al personaggio del 29enne condannato per strage, passando per il ruolo della politica, il razzismo e i rigurgiti fascisti, l’autore ha parlato della metamorfosi della nostra società. Con lui anche l’avvocato Giancarlo Giulianelli e il sindaco Romano Carancini: «I fatti di inizio anno sono una ferita che si rimarginerà, ma che resterà nella storia e nella memoria di questa comunità»




Un pensiero su “Macerata: ragazze si vendevano a spacciatore per una dose”

  1. Non voglio essere frainteso le ragazze italiane perchè si drogano?,chi gli da i soldi, e come mai i genitori non si accorgano di niente? sono vittime di criminali certo ma gli sta bene cosi
    ho una figlia di 15 anni la faccio rigare dritta.

I commenti sono chiusi.