Anche stupratore di Ancona ha permesso umanitario – FOTO

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Tutte identiche le storie di Pamela, Desirée e della ragazzina stuprata ad Ancona.

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Anche Isaac Adejoju Adetifa, stupratore della 22enne anconetana, che lui ritiene la ‘mia fidanzata’ perché la imbottiva di droga e poi si approfittava di lei, è un richiedente asilo.

Il 36enne nigeriano, assistito dall’avvocato Giovanni Sabbatini, è entrato in Italia nel 2011 e fatto richiesta di asilo politico per motivi umanitari. E’ bastato questo per non rimandarlo indietro.

All’epoca si trovava a Brescia ma la commissione provinciale gli aveva negato lo status. A quel punto, come tutti i suoi connazionali, il ricorso a spese dei contribuenti al Tar e, visto che il giudici amministrativi si devono ancora pronunciare, la notifica di documento di protezione sussidiaria, una sorta di permesso provvisorio in attesa della decisione definitiva che lo rende regolare a tutti gli effetti sul territorio nazionale. Ecco quello che ha fatto il Pd a questo Paese, alle sue figlie: ha inondato le città di spacciatori e stupratori col permesso umanitario.

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E poi, se Salvini abroga il permesso umanitario e sgombera i loro accampamenti abusivi, dove stuprano le donne, gridano al razzismo: fanculo.

Quando è stato arrestato dalla Squadra Mobile il mercoledì del blitz prima delle accuse di violenza, ha accusato gli agenti di essere razzisti: «Non ho fatto niente, mi avete arrestato perché sono nero» ha detto. Condannato a 8 mesi, pena sospesa, e rimesso subito in libertà si è recato in Questura per una notifica. Lì è scattato il fermo per l’accusa di violenza sessuale.

Fategli vedere quanto siamo razzisti in Italia.




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