Probabilmente si è espresso male, o almeno lo vogliamo sperare.
Restano, comunque, parole deliranti, quelle del Capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli.
Il generale, in occasione della presentazione del volume 1948-2018 I Carabinieri negli anni della Costituzione, ha dichiarato, testuale: “Dobbiamo collaborare con tutti gli altri Paesi affinché le situazioni d’instabilità siano ridotte il più possibile. Noi non siamo schierati da una parte e dell’altra ma da quella di chi vuole sicurezza e stabilità. Oggi non è più necessario difendere i confini, quella che va difesa è la libertà di tutti i cittadini, di muoversi e di fare impresa”.
Noi lo avremmo destituito in tronco. Con libertà di muoversi, ovviamente.
La verità è che le nostre Forze Armate sono, nei vertici, in uno stato pietoso. Un secolo di pace, in cui i nostri sono stati impiegati – tranne pochi e recenti casi – come crocerossine, non può che fare male all’apparato militare.
Aggiunta sulla Trenta:
Il generale Marco Bertolini, ex capo del Coi, ha scritto: «Completeranno la distruzione delle forze armate con queste incompetenti allo sbaraglio. D’altronde ormai è un dato acquisito, se non sei donna non puoi fare il ministro della Difesa». E relativamente al fatto che la Trenta sia ufficiale della riserva selezionata dell’Esercito ha chiarito: «Ci siamo fatti del male da soli: abbiamo concesso gli stessi gradi che diamo a ufficiali che devono superare una durissima selezione a dilettanti che, in attesa di un impiego più consono alle loro capacità, vengono trasformati in militari»