Decreto Salvini chiude frontiere a finti profughi nigeriani: Ong Soros protesta

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Finalmente. Dopo il decreto Salvini, chi arriva dalla Nigeria non avrà più in Italia la garanzia automatica di asilo internazionale.

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Gli uffici dovranno verificare prima l’elenco dei Paesi sicuri (redatto da ministero degli Esteri e ministero dell’Interno, un’idea che crediamo di avere messo in giro noi di Vox) e poi guardare meglio anche tra le «aree sicure» all’interno del Paese medesimo.

Ovvero, non potranno più accadere bizzarrie simili:

Le Bufale dei ‘nigeriani in fuga dalla guerra’

Fino ad oggi, siccome in una minuscola porzione di territorio nigeriano c’era il terrorismo dei Boko Haram, un nigeriano inviato dalla mafia nigeriana per spacciare aveva la garanzia quasi automatica di ottenere, quantomeno, la ‘protezione umanitaria’. Sarebbe come se, in caso di terrorismo tedesco in Alto Adige, un pugliese potesse chiedere asilo in Francia perché “c’è la guerra”: assurdo, no?

Ora è finita. È quanto stabilisce il decreto Sicurezza nella sua ultima versione, appena decrittata dagli esperti legali del Cir-Consiglio italiano rifugiati, che infatti è esploso in una delirante protesta: «Queste nuove previsioni – dice il Cir – ci preoccupano profondamente: limitano fortemente le possibilità di protezione per i richiedenti asilo e non sembrano compatibili, come il caso della domanda manifestamente infondata anche solo per essere presentata da persona entrata in modo illegale in Italia che non ha da subito presentato domanda d’asilo, con i diritti garantiti dalla nostra Costituzione».

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Intanto, ecco chi sono quelli del CIR:

Il superprefetto di Minitti ora dirige Ong finanziata da Soros: attacca Salvini

Il meccanismo introdotto dal decreto che porta la firma di Matteo Salvini, prevede infatti che la domanda di asilo sia rigettata «se in una parte del territorio del Paese di origine, il richiedente non ha fondati motivi di temere di essere perseguitato o non corre rischi effettivi di subire danni gravi o ha accesso alla protezione contro persecuzioni o danni gravi».

Il principio introdotto con la nuova legge rovescia la bizzarra consuetudine consolidata delle commissioni territoriali per l’asilo (corrotte e infiltrate dalla Caritas).

Finalmente, a un richiedente asilo potrà essere negato l’accesso in Italia e lo si inviterà a tornare a casa dove «può legalmente e senza pericolo recarvisi», restando all’interno dei confini del proprio Paese, e dove, quando sarà tornata la pace, «si può ragionevolmente supporre che vi si ristabilisca».

La previsione di un elenco degli Stati sicuri, e persino la analisi minuziosa delle regioni più sicure di altre, è stata una novità dell’ultima ora, inserito nel maxi-emendamento del governo e presentato al Senato poche ore prima del voto di fiducia. Lo chiamano «principio della alternativa di fuga interna». Protesta quindi il Cir, una storica associazione che opera da 27 anni nel nostro Paese, di cui sono stati presidenti l’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta e poi l’ex presidente della Rai Roberto Zaccaria, e oggi è presieduto dall’ex prefetto Mario Morcone: «Tale principio non era mai stato introdotto nel nostro ordinamento, inserendo un elemento di forte discrezionalità nell’esame delle singole domande». Ma il Cir, come tutte le associazioni umanitarie raccolte nel Tavolo Asilo, protesta contro la filosofia di fondo del decreto Salvini: «Il Tavolo asilo guarda con grande preoccupazione al mancato senso di responsabilità istituzionale nelle politiche sull’immigrazione. In particolare consideriamo inutile e sbagliato impegnare risorse per l’allungamento della detenzione amministrativa degli stranieri, provvedimento che in passato ha già dimostrato di essere inefficace».




Un pensiero su “Decreto Salvini chiude frontiere a finti profughi nigeriani: Ong Soros protesta”

  1. Savino Pezzotta, Roberto Zaccaria e Mario Morcone.
    Tre appartenenti al Club dei Parassiti Rossi.
    Sempre in strettissimo contatto con Zerai, CEI, UNHCR, Bonino, Andrea Riccardi e Livia Turco.
    Questi ultimi hanno incassato negli anni fiumi di pubblico denaro per fare quello che è la preparazione e realizzazione della sostituzione etnica progettata e codificata dall’UE a trazione franco-tedesca.
    I nodi vengono al pettine e Maggio 2019 si avvicina.

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