Clandestino vive in ospedale da mesi: pazienti italiani in corsia

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Clandestino, vive da mesi in ospedale a spese dei contribuenti: intanto gli ospedali italiani sono pieni con pazienti italiani spesso abbandonati in corsia.

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L’hanno portato d’urgenza in ospedale il 27 agosto e da allora non se ne è più andato. Clandestino, mai pagato le tasse, è stato curato a spese dei contribuenti.

Poi, magari, per i degenti italiani non ci sono posti letto:

Ora potrebbe lasciare l’ospedale. Solo che non è possibile, perché i parenti non intendono prenderlo in carico.

L’uomo è un cittadino indiano, privo del permesso di soggiorno, uno dei tanti clandestini che parassita l’Italia e che ci troveremo sempre più sul groppone, man mano che invecchiano.

Dall’ospedale è in dimissione ma non ha un posto dove andare, quindi resta a occupare un posto letto in attesa che si trovi una soluzione. Avete letto bene: vive in un ospedale italiano a spese dei contribuenti, nessuno pensa di mandare il conto all’ambasciata indiana.

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Pensate cosa farebbero in un ospedale indiano ad un italiano. Gettano per strada i loro.

Invece lui resta in ospedale – dove mangia e dorme a spese dei contribuenti – aspettando che si trovi una “soluzione” alla quale – tra Asl e servizi sociali del Comune di Latina – si sta già lavorando.

Un clandestino: rimandarlo in India no?

I contatti sono pressoché quotidiani da quando il paziente è stato messo in dimissione, ma intanto resta in ospedale e si tratta un classico ricovero improprio.

Lui se ne sta tranquillo nel letto, sorride.

È stato calcolato che la sola spesa sanitaria per ogni immigrato nel 2016 è stata di 1.870 euro e dunque, per i circa 6 milioni di presenze (clandestini compresi), il totale è stimato in circa 11 miliardi di euro.

La soluzione nei casi come quello dell’indiano? Salvare la vita al paziente e poi presentare il conto al suo governo. E infine dimettere il clandestino direttamente su un aereo verso casa.




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