Svizzera: conflitto etnico tra i giovani, l’odio dilaga

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La sinistra propone sempre la Svizzera come modello di integrazione ‘riuscita’. Confondono l’integrazione degli italiani e degli spagnoli con quella, impossibile, degli attuali immigrati.

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Secondo l’inchiesta realizzata dall’Istituto per i problemi di delinquenza e per la prevenzione della criminalità della Scuola universitaria professionale zurighese di scienze applicate (Zhaw) in collaborazione con quella friburghese di lavoro sociale (Hets-Fr), il 43% dei 17enni e 18enni musulmani che risiedono in Svizzera ha una percezione negativa della società occidentale, con quasi il 30% ostile anche ai musulmani “non tradizionali”.

Dall’altro lato, circa il 45% dei coetanei si ritiene o xenofobo o nazionalista.

E’ una chiara polarizzazione della società. Che è tipica dell’immigrazione. Più immigrati entrano, più gli autoctoni si ‘estremizzano’ – lo abbiamo visto anche dai dati delle elezioni di medio termine americano, che vedono l’elezione di proto nazionalisti bianchi tra i rep e comunistoidi tra i dem -, è azione e reazione.

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Tra i musulmani, il 2,7% dei giovani si può ritenere composto a tutti gli effetti da estremisti islamici. E il 5,4% (!!!) ha preso in considerazione la realizzazione di attentati terroristici.

A questo estremismo, non possono non rispondere i giovani svizzeri, quelli originali. Il 5,9% si considera di estrema destra. Il 25,1% xenofobo, il 21,1% nazionalista, il 4,8% ritiene giusta la violenza contro gli stranieri, mentre il 5,4% promuove l’idea di una dittatura.

La società multietnica è un campo di battaglia. Una polveriera: chi accenderà la miccia?