Espulso l’ex profugo che non riusciva a farsi espellere

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Non provocate Matteo Salvini. Isaiah Godspower, l’ex profugo che da mesi chiedeva di essere rimpatriato, senza riuscirci, è al Cpr di Torino.

Sabato, il giovane nigeriano è stato finalmente accompagnato al Centro di permanenza per il rimpatrio. Dove resterà il tempo necessario all’identificazione, prima di essere imbarcato su un aereo direzione Nigeria.

Il caso era emerso una settimana fa quando è emerso che il nigeriano, mantenuto in Italia da alcuni anni come richiedente asilo, aveva chiesto ormai da tempo di essere espulso.

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Nei suoi confronti sono stati emessi negli anni due decreti di espulsione (a Milano e ad Alessandria), ma tutti sulla carta, come usava al tempo del Pd.

«Voglio essere espulso», ma gli era stata negata l’accoglienza al Centro perché non c’era posto. A un ripetuto diniego, aveva reagito male, guadagnandosi un arresto e una condanna per resistenza a pubblici ufficiali (cioè i poliziotti della questura che lo avevano invitato a pazientare sui tempi di attesa per essere espulso!). Al processo il suo difensore Marco Capriata aveva esposto la situazione: «Vuole essere espulso, ma non gli è consentito».

Quando la notizia è arrivata al ministero degli Interni, questi ha provveduto.

E’ un piccolo grande segno. Ma per oliare la macchina organizzativa delle espulsioni, serve un lavoro di mesi. Servono campi di detenzione dove metterli in attesa di essere messi sugli aerei.