Yusif Salia, detto Youssef, 32 anni, del Ghana, uno dei quattro assassini col permesso umanitario della povera Desirée Mariottini, non parla.
Arrestato alla baraccopoli gestita dalla mafia nigeriana di Borgo Mezzanone, poi data alla fiamme nei giorni successivi, si è avvalso della facoltà di non rispondere, come Bergoglio nel caso dello scandalo pedofilia – lobby gay.
L’immigrato deve anche rispondere della detenzione di 11 chilogrammi di droga. Ma ha detto di non esserne il proprietario.