Lavori prima ai disoccupati italiani, mozione Lega

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Prima gli Italiani non è una frase vuota, è politica.

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Inserire nei bandi della Regione Lombardia corsie preferenziali per quei Comuni che per la manutenzione del verde pubblico «non fanno ricorso a richiedenti asilo bensì a manutentori professionisti».

È questa la richiesta contenuta nella mozione che sarà discussa martedì in Consiglio regionale. Una mozione indirizzata alla Giunta presieduta dal leghista Attilio Fontana e firmata proprio da sette consiglieri regionali della Lega, con Federica Epis prima firmataria. Quindi, in pratica, una decisione.

Nel testo si esplicita «una forte contrarietà relativamente all’utilizzo, da parte degli enti locali lombardi, di richiedenti asilo e presunti profughi per i lavori di manutenzione del verde pubblico».

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Si sottolinea che a causa della crisi economica «molti lombardi sono in cerca di lavoro anche saltuario per mantenere se stessi e le proprie famiglie», che «la valorizzazione del verde pubblico necessita di professionalità e competenze che non possono essere garantite con l’impiego di persone che non hanno né esperienza né formazione» e che «è opportuno garantire un equo trattamento a tutti i soggetti che si occupano della manutenzione del verde pubblico» onde evitare che «immigrazione e accoglienza» siano «utilizzate a discapito del tessuto produttivo lombardo» e con «l’effetto deleterio di drogare il libero mercato nel settore». Da qui originano tre richieste del gruppo consigliare leghista.

Nel dettaglio, la mozione, qualora sia approvata dall’aula, impegna la Giunta regionale «ad attivarsi anche tramite le istituzioni nazionali competenti per una verifica sulle modalità di utilizzo di richiedenti asilo» per i lavori di manutenzione del verde pubblico, «a farsi parte attiva con il Governo affinché nei percorsi di formazione inerenti lavori di cura e decoro dei beni comuni venga data priorità ai disoccupati italiani» e, infine, come già detto, «a concedere premialità nei bandi agli enti locali lombardi che non fanno ricorso a richiedenti asilo bensì a manutentori del verde pubblico professionisti». Una strada, quella del riconoscimento delle premialità nell’ambito di bandi pubblici sempre a rischio di ricorsi alla giustizia amministrativa. Ma tant’è.

«I Comuni che utilizzano extracomunitari per la manutezione del verde creano meno lavoro alle imprese del settore e ai cittadini che avrebbero bisogno di lavorare – spiega Roberto Anelli, capogruppo della Lega in Consiglio regionale –. Noi vogliamo tutelare il settore florovivaistico lombardo che può subire un danno da tale prassi. Per questo chiediamo che ai richiedenti asilo siano affidate soltanto mansioni marginali nella cura del verde in modo da tutelare in primis chi ha le competenze per operare nel settore e ha investito tempo e risorse in formazione per poter lavorare ma anche gli stessi richiedenti asilo, che devono avere qualifiche professionali ma anche coperture assicurative e previdenziali e, infine, evitare eventuali danni a terzi. Io sono stato sindaco (ad Alzano Lombardo, provincia di Bergamo ndr) e conosco il tema».

In Italia dovrebbe esistere una legge che impone l’assunzione degli italiani prima degli immigrati. Ogni impresa che vuole assumere un immigrato, deve prima proporre il lavoro ai disoccupati italiani.