Ruspe a Como, smantellato centro accoglienza Croce Rossa

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Gli ultimi 10 fancazzisti ospiti del villaggio gestito dalla Croce Rossa hanno lasciato questa mattina gli alloggi-container (sottratti all’emergenza terremoto).

Dopo due anni termina l’esperienza del centro di accoglienza messo in piedi dal ministero dell’Interno all’apice della grande invasione dell’estate 2016. Poi è arrivato Salvini

La Prefettura di Como ha confermato che le operazioni di trasferimento dei migranti nei centri di accoglienza disseminati in provincia sono state concluse. Ma soprattutto le centinaia di clandestini che vi si recavano respinti dalla Svizzera, non potranno più godere di una base di transito. Il via vai dei camion della Croce Rossa ha fatto capire anche ai più scettici come il destino del campo di via Regina sia stato definitivamente segnato.

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«Un grave errore chiudere il campo» secondo le associazioni del Terzo Settore che a più riprese hanno presentato appelli per chiedere alla politica di ripensarci. Lunedì prossimo una mozione su questo, a firma del Pd, potrebbe essere discussa in Comune, ma per allora il campo sarò già poco più di un ricordo. Secondo i bene informati infatti c’è una gran fretta di smontare tutto e già entro questo fine settimana l’area potrebbe essere completamente smantellata. «Una politica miope» secondo le associazioni di volontariato in questi anni in prima linea nell’aiuto dei profughi.

Il centro era grande: 50 moduli abitativi prefabbricati (climatizzati e con riscaldamento) da sei persone ciascuno, cui vanno aggiunti moduli con la lavanderia, servizi igienici e docce, un’infermeria e per il servizio di mediazione legale e culturale. Ma le politiche nazionali di chiusura dei porti e il calo degli sbarchi hanno ridotto automaticamente anche gli arrivi a Como. Così il mese scorso Salvini non aveva rinnovato il contratto di gestione dei servizi e a settembre, su indicazione del Viminale, il numero di immigrati era stato ridotto: primo passo verso la definitiva chiusura. Che oggi è diventata realtà (con i migranti spostati altrove).

“È la conferma che passiamo dalle parole ai fatti”, dice il ministro dell’Interno. “Abbiamo dimostrato di saper mantenere la parola”, commenta il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. “La chiusura del Centro di accoglienza di Como è una vittoria del governo e della Lega, vittoria resa possibile anche dalla drastica diminuzione degli sbarchi: meno 90mila arrivi rispetto all’anno scorso. E si sono ridotte anche le riammissioni dalla Svizzera. La nostra attenzione per Como non finisce qui, visto che abbiamo appena confermato l’arrivo di dieci nuovi poliziotti. Siamo coerenti e orgoglioso del lavoro fatto in soli cinque mesi di governo”.

Finché non verranno rimpatriati, invece che sparpagliati, non sarà una vittoria. Urgono rimpatri di massa, su questo verrà giudicato Salvini: 500mila ne ha promessi, 500mila noi ne vogliamo.




Un pensiero su “Ruspe a Como, smantellato centro accoglienza Croce Rossa”

  1. TRASFERIMENTI A DESTRA E A MANCA MA NON DI RIMPATRI😠😠😠😠😠SALVINI A CHI CAZZO ASPETTA PER RIMPATRIARE TUTTA LA MONNEZZA

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