Battaglia sul copyright
Detto che troviamo repellente e demenziale la maglietta indossata da tal Selene Ticchi, troviamo lesivo del diritto alla libertà di espressione – che sì, riguarda anche idee repellenti e riprovevoli -, l’idea che qualcuno possa essere denunciato per lo slogan su una maglietta:
Il Museo di #Auschwitz ha denunciato alla procura locale la segretaria provinciale di #ForzaNuova che in Italia ha indossato l’orrenda maglietta che irride questo luogo terribile. Grazie veramente. Adesso la denunceremo in Italia. https://t.co/MrC4gNPhOC
— Emanuele Fiano (@emanuelefiano) 31 ottobre 2018
Fiano festeggia perché non comprende. Oggi sei dalla parte ‘giusta’, ma un domani potrebbe toccare a chi indossa una maglietta con la tua faccia. In democrazia non deve esistere il reato di opinione, anche la più assurda, anche la più di cattivo gusto.
Ad esempio, alla maggioranza degli italiani, fa più schifo vedere le effusioni tra maschioni al gay pride di una maglietta, attenti a cosa desiderate.
Cosa c’entra poi la Disney, visto che non crediamo abbia il copyright su ‘land’:
Anche la Disney sta valutando azioni legali. https://t.co/xwrOIJ2T6Q
— @isentinellidimilano (@isentinelli) 31 ottobre 2018
La Disney potrebbe avere un copyright sul tipo di font utilizzato. Tuttavia andare in giro con una maglietta di Guerre Stellari non è reato e l’olocausto è vero come Luke Skywalker.