Soros sfrutta la strage della Sinagoga per silenziare Internet

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I gruppi finanziati dallo speculatore apolide George Soros vogliono sfruttare la tragica strage nella sinagoga di Pittsburgh, per censurare i social media.

Immediato è partito l’attacco al social GAB, l’unico che permette una totale libertà di espressione: con la scusa che il folle assassino Bowers aveva un account sul social (l’aveva anche su facebook) è scattato l’attacco dell’oligarchia di Silicon Valley per cacciare Gab fuori da internet: un grave attacco alla libertà di espressione.

Ma non è sufficiente. Ora i gruppi finanziati da Soros stanno premendo sui social e Big Tech per limitare la libertà di espressione.

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Il che potrebbe far pensare a qualcuno, che il demenziale attacco alla sinagoga non fosse poi così demenziale, ma servisse a creare un clima adatto.

Non tanto contro Trump, che già sta reagendo attaccando invece che mettersi sulla difensiva – Salvini prenda appunti per quando qualche azioni di questo tipo verrà riprodotta in Italia e usata contro di lui – ma piuttosto contro la libertà di espressione sui social: che è cosa ha portato Trump, Salvini e Bolsonaro al governo.

E’ questo che Soros e i suoi non tollerano.