Una sera di settembre del 2012 viene colpito in pieno volto con un secchio pieno di liquido corrosivo. Un’aggressione premeditata, stabilirà la sentenza, da parte della sua ex fidanzata, che non si rassegnava al fatto che lui l’avesse lasciata.
Vicenda che ricorda l’amante degli animali riminise. Con la differenza che lui è un uomo, oltretutto bianco, quindi non parte delle ‘vittime per elezione’.
William Pezzullo è così vittima due volte. Perché la donna che gli ha rovinato la vita ha fatto pochi giorni di carcere e poi i domiciliari. Ora è sposata, con due figli e abita a pochi chilometri da casa sua.
Per William neppure un centesimo di risarcimento: “È nullatenente”, spiega. “A pagare sono solamente io”, continua l’uomo, che dopo l’aggressione ha perso il lavoro e speso tutto in medicine e avvocati.
Oltre 35 interventi, l’ultimo lo scorso settembre. Ma neppure il trapianto di cornea che ha subito all’occhio destro è riuscito a ridargli completamente la vista.
Oggi le sue giornate le passa tra le cure mediche e il computer. Non può più lavorare, né andare in palestra e così la vita trascorre per lo più tra le mura domestiche, dove ha allestito anche una piccola palestra.
“In parte l’ho perdonata”, dice. Ma rimane la sete di giustizia: “La legge, siano donne o uomini le vittime, dovrebbe tutelare e aiutare maggiormente chi subisce questo tipo di aggressioni”.
E’ una vergogna.
Mai visto nella mia vita, sono nato nel 1949, un coglione di Papa simile.