Sauditi offrono soldi per costruire più moschee in Italia: la risposta di Salvini

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Il caso della chiesa di Bergamo acquistata da un’associazione musulmana con i soldi del Qatar per farne una moschea – acquisto poi bloccato dal governatore lombardo della Lega Fontana – riapre il dibattito sull’islamizzazione.

Nel dibattito si inserì tempo fa il segretario della Lega Musulmana Mondiale, Mohammad Al Issa, che, prima di assumere l’incarico due anni fa, era stato giurista del consiglio degli ulema e ministro della Giustizia saudita. Insomma, un estremista islamico.
“Siamo pronti a mettere molti soldi” – “Shelter, rifugi… e aiuti, quello che volete. Soldi. Siamo pronti a mettere molti soldi, un supporto diretto al governo italiano sull’immigrazione. Ma non siamo riusciti a dirlo al vostro ministro degli Esteri. Capisce?”, dice Al Issa intervistato durante una sua visita a Roma. Dati gli impegni del ministro, gli era stato proposto un incontro con un vice ma “il protocollo della Lega musulmana non mi permette di incontrare un livello più basso in via ufficiale”, spiegò.

“Noi abbiamo una proposta per l’Italia, sull’integrazione; bisogna capire il background di queste persone, abbiamo studi, informazioni. E possiamo lavorare insieme. L’Italia soffre più degli altri Paesi. Noi vogliamo supportare a 360 gradi il vostro governo, abbiamo un’organizzazione mondiale per farlo e soldi da offrirvi. Danaro che esce direttamente dai fondi della Lega musulmana mondiale”, prosegue.

Più moschee – “Bisognerebbe costruirne di più, sì, con sermoni in arabo e italiano”, risponde Al Issa che, interpellato sulla diffidenza del nuovo ministro dell’Interno, Matteo Salvini, afferma: “questo può spingere al radicalismo, creare un gap nell’armonia nazionale. Noi vogliamo la piena integrazione dei musulmani in Italia. Vogliamo che i bambini musulmani vadano alla vostra scuola pubblica, se uno vuole formarsi una cultura religiosa può farlo poi privatamente. Siamo contro l’isolamento delle nostre comunità. Voi non dovete rischiare di trasformarvi in una società chiusa e senza diversità”.

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Tipo l’Arabia Saudita?

La risposta della Lega è arrivata alcuni giorni fa, con la presentazione di una legge ad hoc, che blocca in finanziamenti stranieri per la costruzione delle moschee:

Salvini respinge finanziamenti islamici per costruire moschee in Italia

Il pericolo della trasformazione delle chiese in moschee è incombente. In Francia, per esempio, ci sono già decine di chiese diventate moschee. Le ultime a Lille, Nantes e Graulhet. Nel nostro Paese i numeri sono, per ora, molto più bassi. A parte il recentissimo caso di Bergamo, c’è quello di Sesto Fiorentino. Proprio qui lo scorso anno è stata ufficializzata la costruzione di un luogo di culto islamico, con tanto di centro culturale, su un terreno di proprietà della Curia di Firenze. E poi c’è la chiesa di San Paolino dei giardinieri, a Palermo, diventata punto di riferimento per i musulmani, soprattutto immigrati tunisini.