La morte di Desirée secondo Lerner: “Figlia di spacciatore italiano”

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“Dopo #PamelaMastropietro guardiamo attoniti la vita e la morte di #DesireeMariottini: dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e madre quindicenne, vittima di pusher immigrati. Vicende tragiche che dovrebbero suggerirci qualcosa di più e di diverso dall’odio razziale”. Il suo messaggio ha scetnato i follower. Da un lato c’è chi lo attacca in modo duro: “Tweet vergognoso”. Dall’altro c’è chi lo difende: “Gad Lerner non ha giudicato, ma vuole farci riflettere sui fatti”. Il tweet di Lerner comunque ha diverse chiavi di lettura. Ma di certo sottolineare in questo caso “dipendente da eroina, figlia di spacciatore italiano e di madre quindicenne” non ha certo spento le polemiche molto accese sui social. In questo “rumore” mediatico ha cercato di difendere la memoria della figlia proprio la madre: “Mia figlia era cambiata, non si drogava”. Ma a quanto pare non è bastato per sfuggire al suo destino che l’ha portata ad una morte orribile.

I media fanno schifo. Ora danno anche spazio ad uno degli stupratori che si definisce il “suo fidanzato”.

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Comunque Lerner, nella sua disamina che tenta di depotenziare il problema immigrazione, ha in parte ragione.

Desirée è caduta vittima dell’immigrazione, come le migliaia di ragazzine inglesi sono cadute in questi anni vittime delle gang di stupratori pakistani.

E’ evidente che se non fosse entrata in contatto con quel mondo, oggi sarebbe ancora viva. E’ il mix di società decadente e immigrazione che uccide. Ma se non ci fossero stati gli immigrati, lei sarebbe ancora viva.