Desirée, 300 parassiti protestano: “Non abrogate protezione umanitaria”

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Le politiche del Pd di questi anni hanno creato un complesso parassitario enorme. Che ora, ovviamente, non vuole rinunciare al business, e per questo inventa improbabili e bizzarre questioni ‘umanitarie’: soldi.

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Circa trecento di questi parassiti – nel senso etimologico del termine – hanno inscenato stamattina una bizzarra manifestazione a Cosenza per protestare contro la chiusura dei centri Sprar, conseguenza dell’abrogazione della famigerata protezione umanitaria, che veniva concessa a senegalesi, pakistani e nigeriani, così che le coop potessero ingrassare. E loro spacciare. O uccidere.

“Mantenere lo Sprar – ha detto Talip Heval, rappresentante della cosiddetta comunità curda – serve perché non si può sopprimere un sistema basato sull’integrazione reale che consente di farci conoscere”. Torna a casa tua, creati una nazione, noi abbiamo smesso di mantenere fancazzisti.

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Secondo il coordinamento dei centri Sprar della provincia di Cosenza, “la chiusura mette in discussione il valore storico dell’accoglienza, abrogando la protezione umanitaria e sostituendola con un permesso temporaneo concesso solo per casi eccezionali”.
“Assistiamo – ha sostenuto Ivan Papasso, rappresentante degli enti gestori del coordinamento provinciale dello Sprar – ad una nuova forma di neo fascismo ed all’introduzione di politiche antimigratorie che ledono precise norme costituzionali. Il sistema Sprar è l’unico sistema pubblico che, pur con i suoi limiti, garantisce una reale integrazione”.

Andrebbero arrestati per complicità nello stupro e uccisione di Pamela e Desirée.




2 pensieri su “Desirée, 300 parassiti protestano: “Non abrogate protezione umanitaria””

  1. SIAMO L’UNICO PAESE AL MONDO che importa animali d’ogni genere da tutto il globo !!!| Eppure nonostante gli esiti nefasti ci sono ancora BEOTI come quelli sopra…. non c’è speranza….

I commenti sono chiusi.