Friuli, un drone andrà a caccia di clandestini – VIDEO

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Aquila 100 controllerà il Carso triestino a caccia di clandestini. Sui confini regionali quest’anno sono stati intercettati 2.940 immigrati, di cui solo 356 rimandati in Slovenia o Austria. Non basta.

Il super drone di fabbricazione israeliana, in grado di avvistare chiunque nel raggio di 14 chilometri. L’occhio elettronico sotto la pancia del drone riversa in tempo reale filmati e fotografie al sistema di controllo a terra anche di notte, grazie alle termocamere, che registrano la temperatura del corpo.

Ad guidare la dimostrazione il presidente del Friuli-Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga: “È un sistema innovativo per il controllo del territorio sia dal punto di vista della sicurezza, ma anche come prevenzione e segnalazione di incendi o frane, per interventi immediati. Coinvolgerò il ministero dell’Interno per capire come si possono utilizzare e coordinare queste tecnologie”.

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“Aquila 100 non è un drone per le foto dei matrimoni dall’alto – precisa la pilota Barbara Manfredi -. Durante la dimostrazione abbiano sganciato un kit di pronto soccorso, ma possiamo farlo pure con un giubbotto salvagente che si gonfia quando tocca il mare e salva la vita a un naufrago”.

“Orban ha usato barriere e filo spinato, ma se riusciamo a intercettare chi non ha diritto ad entrare nel nostro Paese con la tecnologia ben vengano i droni”, osserva l’assessore regionale all’Immigrazione, Pierpaolo Roberti.

Noi tifiamo per il filo spinato, che fa più effetto. A meno che i droni non siano armati…