Smantellamento hotel dei profughi, 600 coccolaimmigrati a rischio

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Piano piano viene fuori tutto il marcio del business dell’immigrazione. Un business enorme. Secondo il loro senso per gli affari, noi dovremmo ‘creare profughi’, per dare lavoro alle coop dell’accoglienza.

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Sono seicento i posti di lavoro a rischio, seicento gli operatori salentini, quasi tutti laureati, che rischiano di restare senza occupazione con lo smantellamento del sistema di “seconda accoglienza”, noto come Sprar. È l’altra faccia della medaglia del decreto su immigrazione e sicurezza, che ha ottenuto il via libera lo scorso 4 ottobre con la firma del presidente della Repubblica Mattarella. E non è l’unica ripercussione che si avrebbe sul territorio leccese, visto che l’accoglienza diffusa in abitazioni sfitte e in piccoli numeri ha generato inevitabilmente anche economia di comunità.

In mattinata, il Coordinamento degli enti gestori dei 30 Sprar della provincia di Lecce, composto da Philos Multiculturale, GUS Gruppo Umana Solidarietà, Cooperativa Rinascita e Arci Lecce, ha lanciato l’allarme, durante il confronto aperto all’hotel President. Primo disappunto: la sovrapposizione nel decreto del tema immigrazione con quello della sicurezza. Poi, la difesa di un modello il cui smantellamento, secondo il coordinamento, rischia di provocare effetti deleteri, con un’impennata di clandestini a causa della modifica del rilascio dei permessi, come nel caso dell’abolizione della protezione umanitaria. Si attende l’approvazione definitiva del decreto, oggi al vaglio del Parlamento, e si guarda agli emendamenti che sono stati presentati per provare a rimodellarlo.

Parassiti. Secondo questi geni, noi dovremmo mantenere migliaia e migliaia di kabobo per anni in hotel, perché loro devono fingere di fare un lavoro utile.

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Volete rendervi utili? Fate i badanti. E non a spese dei contribuenti.

Sarebbe comunque interessante riconvertire tutta la famigerata rete SPRAR in una grande rete di accoglienza per anziani non autosufficienti. Questi sarebbero soldi ben spesi, non quelli per coccolare giovani fancazzisti afroislamici in fuga dalla noia.

Ps. Se dopo quanto successo a Desirée, qualcuno si prova a ‘rimodellare’ il decreto di Salvini, sarà guerra. E sarà dura.

Diteglielo, a questo personaggio:




Un pensiero su “Smantellamento hotel dei profughi, 600 coccolaimmigrati a rischio”

  1. SPRAR E COOP IN GENERALE CHE VADANO A FARE IN CULO SI CERCASSERO ALTRO LAVORO E NON ROMPESSERO LA MINCHIA CHE GLI IMMIGRATI HANNO ROTTO DA 20ANNI AD OGGI È QUINDI BASTA AFFANCULO TUTTI

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