E così, un’altra ragazzina italiana cade vittima di un gruppo di spacciatori: africani secondo la testimonianza di un loro connazionale che si trovava nella zona.
Al che ci chiediamo: ma il problema era Traini o gli spacciatori africani?
Perché lui è in carcere, ma i soldati della mafia nigeriana arrivati sui barconi continuano a presidiare il territorio: spacciando, molestando e uccidendo.
Ma per i media, il problema è il razzismo. Non se loro uccidono, ma se una donna non vuole sedere accanto a loro sul bus.
E allora la risposta ce la diamo tranquillamente: no, il problema non era Traini, ma gli spacciatori che voleva uccidere. E almeno di due casi su sei aveva visto giusto.
Pamela e Desirée sono le vittime di anni di totale abbandono. Quando la brutalità dei nuovi arrivati incontra il permissivismo delle nostre società decadenti: qualcuno muore. Sempre i più fragili. I più sfortunati. Non certo i Boldrini. Non certo i Saviano con la fottuta scorta.