A rivelarlo, dati alla mano, è l’inviato speciale dell’Alto commissariato dell’Onu: non era mai successo ed è la conseguenza diretta delle politiche di Salvini.
Un sorpasso di buon auspicio. E segno che l’immigrazione si può fermare. E si deve fermare. Per la prima volta nella storia delle migrazioni di clandestini che in questi anni tentano di invadere l’Italia, nel 2018 il numero di clandestini respinti in Libia dai guardacoste libici su motovedette italiane supera quello degli arrivi in Italia.
È Vincent Cochetel, inviato speciale per l’Unhcr (Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati), a darne notizia dal suo profilo ufficiale twitter: dal 1 gennaio al 30 settembre 2018, a fronte di “14.500 persone intercettate dalle unità libiche di Guardia costiera, gli arrivi dalla Libia all’Italia sono 12.543”.
Italy, interesting data on sea arrivals to #Italy. The number of people intercepted by the Libyan CG (14.500) is higher than the number of sea arrivals from Libya pic.twitter.com/UUysb3FsWa
— vincent cochetel (@cochetel) October 16, 2018
Numeri che hanno subito un’impennata nei respingimenti e un crollo negli arrivi da giugno in poi: dopo l’arrivo di Salvini.
Un cambiamento radicale rispetto anche solo a poco più di un anno fa, risultato della politica di accordi con la Tripolitania, la parte della Libia governata da Al Serraj e della chiusura dei porti.
Ora sotto con la Tunisia. E con i rimpatri. E, per favore, abroghiamo i ricongiungimenti familiari!