Proseguono gli #SGOMBERI.
Oggi tocca al Ferrhotel di Bari, che dal 2009 era occupato da decine di immigrati. I proprietari dovranno sigillare l’immobile per evitare l’ingresso di nuovi abusivi.
Grazie alle forze dell’ordine!
Dalle parole ai fatti. pic.twitter.com/t4Ndp1MzUK— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 12 ottobre 2018
Ma non c’è molto da esultare.
Gli ospiti, infatti, non sono stati rimandati a casa loro. Solo spostati in altre case e strutture a spese dei contribuenti:
«Al momento – informa Palazzo di città – sono complessivamente 19 le persone che, dopo l’interlocuzione con lo sportello comunale, sono state inserite in strutture di accoglienza, tra cui la Casa delle Culture, gli S.P.R.A.R. e le Case di comunità comunali. Altri 10 sono in fase di inserimento nelle strutture residenziali. Tutti coloro che non sono ancora stati intercettati, potranno recarsi nelle prossime ore, presso lo sportello comunale per avviare l’inserimento in struttura. Sono stati inoltre predisposti ulteriori 40 posti di accoglienza straordinari, nel caso in cui dovesse emergere la necessità di ospitare persone non intercettate prima della giornata odierna».
Non è questo il tipo di sgomberi che vogliamo. A Bari ci sono cittadini italiani senza casa, che vivono nel degrado. E questi danno le case comunali ai somali. Che vivevano, mantenuti dagli italiani, da quasi un decennio al ferrhotel. E ora continueranno.