Lega presenta legge: vietate insegne straniere in negozi

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La sua è una battaglia che comincia otto anni fa. Il primo tentativo passò attraverso la presentazione di un emendamento al decreto incentivi (che fu però dichiarato inammissibile). Ora, con la Lega al governo, la deputata del Carroccio Silvana Comaroli ci riprova e deposita nuovamente un disegno di legge che da una parte prevede per le Regioni la possibilità di stabilire l’obbligo di un test di italiano per chiunque voglia aprire un esercizio commerciale e dall’altra mette al bando le insegne multietniche.

Ottima idea, ma solo se nata con l’idea di limitare la presenza di attività ‘etniche’ rendendone più difficoltosa l’apertura – noi metteremmo una soglia oltre la quale gli stranieri non possono aprire negozi e locali -, perché la soluzione non è camuffarli da italiani, è non farli aprire.

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Ovviamente il tutto nasce dalle famigerate liberalizzazioni di Bersani. Ormai chiunque può aprire qualunque cosa fuori da ogni regola, anche di buonsenso. Al di là dell’emergenziale questione ‘etnica’, esiste anche un problema di eccessiva presenza di locali di un certo tipo e assenza di altri: prima c’era un limite, ad esempio, di ristoranti in uno spazio definito. Ora no.

Così abbiamo zone dove non esiste un parrucchiere ma ci sono venti bar. Anche questo è impoverimento. Favorito dai centri commerciali.




4 pensieri su “Lega presenta legge: vietate insegne straniere in negozi”

    1. CHE NE PENSO👹👹👹👹👹 IO DA 30ANNI CHE NON LI VOGLIO NEL NOSTRO TERRITORIO A PARTE CHE DEVASTANO STUPRANO RAPINANO SPACCIANO E QUANT’ALTRO HANNO ANCHE INVASO TUTTI I MARCIAPIEDI DOVE UN TEMPO NOI PASSEGGIAVAMO TRANQUILLI E CHI CON I FIGLI PICCOLI…ADESSO CON TUTTI STI FANCAZZISTI COMMERCIANTI DEL CAZZO SIAMO ALLA FINE DI UN’ERA…IO VOGLIO CHE RIMPATRIANO TUTTI AFFANCULO

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