Verona città della vita, idolatri dell’aborto protestano

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Il consiglio comunale di Verona ha approvato nella notte, con 21 voti a favore e sei contrari, una mozione sottoscritta anche dal sindaco Federico Sboarina, che dichiara Verona «città a favore della vita» e finanzia associazioni cattoliche per iniziative contro l’aborto. Il testo prevede di inserire nell’assestamento di bilancio finanziamenti ad associazioni e progetti che operano nel territorio, promuovere il progetto regionale «Culla Segreta», proclamare Verona città «a favore della vita».

Come in una seduta precedente, al consiglio hanno assistito attiviste del movimento femminista «Non Una di Meno» vestite da ancelle come i costumi della serie Tv «Handmaid’s Tale», che dopo l’approvazione della mozione sono state fatte allontanare dall’aula. «Facciamo presente – afferma una nota del movimento – che la capogruppo del Pd Carla Padovani ha votato a favore della mozione».

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«Una brutta pagina per le donne. Indigna che dopo quarant’anni ci sia ancora chi cerca di smantellare una legge come la 194. Da esponenti del Partito Democratico, però, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla responsabilità della consigliera Padovani, che, con il suo voto favorevole alla mozione, ha tradito i valori fondanti del nostro partito». Così Valeria Fedeli , senatrice del Pd e Alessia Rotta, vice presidente del gruppo Pd alla Camera, che in una nota chiedono a Padovani di dimettersi. «La capogruppo ha votato una mozione pericolosa – prosegue la nota – e che può divenire apripista per la cancellazione di diritti acquisiti, senza darne conto al resto del gruppo consiliare, ma soprattutto conscia che il PD fosse fortemente contrario. Una mozione dal sapore medievale che scandalizza tutta la comunità di donne e uomini del Pd». «Carla Padovani ha commesso un atto irresponsabile – insistono Fedeli e Rotta – Così, alla gravità dell’approvazione della mozione leghista, si è aggiunta quella del gesto della capogruppo Padovani che, se avesse un minimo di coerenza, non dovrebbe aspettare la richiesta di dimissioni, come già invocato a più riprese dalle nostre elettrici e dai nostri elettori, ma dovrebbe scusarsi e rimettere il suo mandato immediatamente.”

C’è una bella differenza tra una legge che permette l’aborto e chi, l’aborto, l’ha eletto a idolo.

E poi la legge 194 ha tradito il risultato referendario, che aveva approvato l’aborto solo in caso di rischi per la madre.




Un pensiero su “Verona città della vita, idolatri dell’aborto protestano”

  1. La 194 più che permettere l’aborto, lo incentiva e lo pone come strumento contraccettivo, e grazie a questo oggi noi siamo in crisi demografica.

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