Da allora assieme agli immigrati nelle casse del comune sono approdati fior di milioni per fare fronte all’accoglienza: solo dal 2014 al 2017 oltre 10 milioni e 220 mila euro.
Di cui 3,6 milioni, ovvero la cifra più cospicua, alla sua associazione, i restanti spartiti pressoché equamente tra altre 6 realtà. Cooperative e onlus che gestiscono i servizi per i richiedenti asilo senza aver vinto una gara pubblica ma solo attraverso specifiche convenzioni. C’è da dire che per enfatizzare l’economia del borgo Lucano aveva ideato una moneta riacese destinata ai migranti per effettuare acquisti di generi di prima necessità nei negozi convenzionati con l’ente.
E’ solo uno dei tanti scandali. Mimmo Lucano e il suo folle progetto di ripopolare Riace con gli africani, sono costati ai contribuenti italiani oltre 10 milioni di euro.
Con la stessa cifra si poteva ripopolare con disoccupati italiani, se proprio ci fosse stato bisogno.
I paesini non si ripopolano pagando gli immigrati perché ci vivano – anche solo scriverlo fa rabbrividire -, ma creando le condizioni perché i giovani locali non se ne vadano. Per questo Lucano è un criminale, più che per i matrimoni combinati in stile mafia nigeriana.
