Storie di ordinaria immigrazione. Stavolta, protagonista è un tunisino psicopatico a Scicli, in Sicilia, che perseguita una famiglia locale.
Nella notte tra sabato e domenica, dopo aver incendiato la Nissan Micra della famiglia che ha preso di mira, intorno alle 4 del mattino, è tornato per rigare con un chiodo l’auto che aveva incendiato. A vederlo una delle donne della famiglia perseguitata.
L’immigrato era stato licenziato due anni fa dall’azienda agricola di una sorella della famiglia. Da quel momento è iniziata la sua personale e folle vendetta contro tutti i familiari, con atti di persecuzione culminati prima con l’incendio del salone acconciature di una seconda sorella, ora con l’incendio dell’auto di una terza sorella.
Il tunisino è tornato sul luogo del delitto e ha infine rigato l’auto mentre la proprietaria, affacciata dal balcone, assisteva impietrita.
Cosa deve fare, per essere arrestato?
Questo serva da monito a quegli imprenditori italiani che danno lavoro alla feccia immigrata.