Riace, volevano ripopolare l’Italia con gli africani: “Delle leggi me ne frego”

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L’intercettazione del sindaco di Riace è rivelatrice di quello che ha significato il business immigrazione per il PD e tutta quell’area che si è occupata dell’accoglienza e che va dalle coop alla ‘ndrangheta passando per il Vaticano:

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“Proprio per disattendere queste leggi
balorde vado contro la legge”. Così Do-
menico Lucano, il sindaco di Riace, in
un colloquio intercettato dalla GdF.

Il sindaco arrestato parlava di una
donna cui era stato rifiutato il per-
messo di soggiorno:”Io la carta d’iden-
tità gliela faccio, sono un fuorilegge.
Non mando neanche i vigili, mi assumo
io la responsabilità. La iscriviamo su-
bito”, dice nel colloquio intercettato.
Le carte d’identità “le faccio immedia-
tamente perché sono responsabile del-
l’ufficio anagrafe e stato civile”.

Un vero e proprio criminale che, pur di portare avanti la sostituzione etnica nel suo comune con il ripopolamento attraverso gli africani, non si curava delle leggi.

Ricordiamo che era ed è ancora indagato anche per avere ‘fatto sparire’ 1 milione di euro. Da qui il nostro vezzo di definirlo il ‘mago di Riace’.

Soprattutto in molte zone disagiate del Sud, il business dell’accoglienza ha significato una vera e propria industria.

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E queste parole fanno il paio con quelle ignobili del prefetto di Padova, Impresa: la legge era un optional per chi faceva business con l’accoglienza.

Sia chiaro, lo scempio peggiore l’hanno fatto ‘legalmente’, importando quasi 1 milione di clandestini che hanno trasformato in profughi grazie alle loro leggi vergognose.

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