«Medicane», anche l’uragano contro gli sbarchi

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L’ira di Kek si scatena: il 2018 sembra proprio l’anno dei populisti

Pare che anche l’uragano (meglio definirlo ciclone) «Medicane» (ma noi lo abbiamo chiamato ‘Matteo’), considerato la «la più grande tempesta di sempre del Mediterraneo», voglia partecipare ai respingimenti in Libia.

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La parte più pericolosa dell’uragano, che dovrebbe raggiungere categoria 1 o 2, si è infatti piazzata proprio nella zona tra la Sicilia e l’Africa, in mare aperto, con i venti che vicino all’occhio del ciclone soffieranno a più di 120 km/h. Per l’Italia le coste più a esposte sono quelle della Sicilia e della Calabria.

Insomma: non partite. L’Italia ha sostituito la Diciotti con Medicane. A questo punto non ci meraviglieremmo di vedere Nettuno emergere dalle acque e prendersela con la Aquarius.

Poi il ciclone si allontanerà – si sta già allontanando a differenza delle solite previsioni catastrofiche – dalle nostre coste tra sabato 29 e domenica 30 puntando dritto verso la Grecia, dove, passando sul mare ancora caldo, potrebbe acquistare nuova forza per poi scatenare tutta la sua potenza lungo i litorali ellenici e su Creta, ove sussiste già un’allerta massima per il rischio di imminenti alluvioni, raffiche violente ad oltre 160 km/h e onde altissime fino a 12 metri.




Un pensiero su “«Medicane», anche l’uragano contro gli sbarchi”

  1. Dovremmo scegliere una nuova “religione”, perchè il papa ormai è plurisqualificato e Kek, perdonatemi tutti e mi perdoni Kek, è poco serio. Sia gloria a Kek, 777.

I commenti sono chiusi.