Il ministro della cultura: “Immigrati come piante infestanti”

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Il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, affronta il tema immigrazione
tracciando un parallelo con l’invasione delle piante esotiche: “Quando arrivano alcune specie di piante da fuori, se non c’è un processo artificiale che regola l’acclimatamento, la specie diventa un infestante e manifesta i suoi effetti negativi”.

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Finalmente una metafora calzante: l’immigrazione è una infestazione. Poi però invita i cittadini a farsi infestare senza reagire:

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“Quando una pianta arriva da fuori – va avanti il ministro – ha bisogno di tempo per acclimatarsi, ma questo tempo nel nostro Paese non credo sia stato sufficiente, abbiamo situazioni di disagio, di paura da parte di gente che non ha capito questo cambiamento e come possa essere affrontato. La cultura può essere un modo per accelerare questa modalità di acclimamento, quando arrivano queste specie da fuori, per far sì che non diventi un infestante, con effetti negativi che non sono quelli che stiamo cercando”.

Non c’è nessun acclimatamento. Le infestazioni si combattono. E Vox è un potente erbicida culturale.




3 pensieri su “Il ministro della cultura: “Immigrati come piante infestanti””

    1. Se Lei seguisse tutti i miei commenti probabilmente saprebbe che a mio parere l’invasione afroislamica a cui siamo sottoposti è sponsorizzata e orchestrata da (((certa gente))) che guarda caso si riconosce in un ben determinato gruppo etnico ed è anche abbastanza facilmente dimostrabile in base alle sponsorizzazioni e alle varie dichiarazioni. Quindi visto che rimuovere i sintomi non cura le malattie penso che sia necessario rimuovere la causa prima e i sintomi spariranno naturalmente.

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