Resistono all’accoglienza: 3 studenti italiani denunciati per ‘razzismo’

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Raid contro immigrati in provincia di Frosinone. Per questo la polizia ha fermato e denunciato tre studenti di 23 anni, residenti a Ceprano (Frosinone), che ora sono accusati di “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa, minaccia, stalking percosse, lesioni personali e danneggiamento”.

I tre giovani sono accusati di essersi resi protagonisti di diversi episodi a sfondo “razzista” dove ci sono alcuni centri di accoglienza per fancazzisti.

Hanno riempito l’Italia di africani in fuga dalla guerra in Siria. E pensavano che tutti li accogliessero a braccia aperte. Profezia: se Salvini non riesce a cacciare i 500mila clandestini, quello accaduto fino ad ora sarà solo un piccolo antipasto.

Ecco cosa scrive il giornale locale di Ceprano:

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La situazione a Ceprano è incandescente e questo a causa di flussi di profughi di fatto incontrollati e mal gestiti. Questo si ascolta per le strade, questo è quello che si vede ogni giorno. In città si respira una sorta di “saturazione” che, nel tempo, ha portato a un clima tutt’altro che accogliente. Forse parlare di razzismo appare eccessivo, certo è che la maggior parte dei cepranesi dimostra un’intolleranza che sfocia in una scarsa propensione all’accoglienza, soprattutto per le modalità con cui sono gestiti i flussi di profughi sul territorio.

Attualmente a Ceprano operano cinque cooperative, e sono presenti 117 rifugiati, troppi in rapporto alla popolazione. E proprio in relazione a questa disomogeneità della distribuzione il sindaco Marco Galli afferma che se tutti i 91 comuni della provincia, e non solo 37, ospitassero rifugiati, il numero sarebbe fortemente ridotto per ciascun Comune e conseguentemente le situazioni verrebbero gestite meglio grazie anche a un controllo più capillare. E invece Ceprano si ritrova 117 ospiti, prima erano addirittura 150. E spesso dai paesi limitrofi ne giungono altri per ritrovarsi con i loro conterranei con cui condividono attività sportive e tempo libero. Dunque il numero lievita e, indubbiamente, la presenza di questi gruppi di giovani che si aggirano per le strade, spesso con le cuffiette alle orecchie e ben vestiti, a molti cepranesi non va giù.

Anche perché difficilmente si integrano con la comunità, probabilmente per una volontà di entrambi. Molti di loro poi vengono considerati anche molesti, vista l’insistente presenza davanti ad alcuni supermercati a chiedere l’elemosina. E così cresce l’intolleranza, i profughi vengono visti come “diversi”, quelli che stanno al bar senza far nulla, che buttano l’immondizia irregolarmente, che stanno sempre con i telefonini in mano e che spesso litigano tra di loro negli appartamenti in cui vivono, in chissà quanti, perché sono di diverse etnie. I cepranesi non condividono le modalità di accoglienza e soprattutto il numero delle presenze in rapporto agli abitanti.

Davanti a una situazione che ha poco a che vedere con una vera integrazione, è facile che qualche persona dall’intolleranza passi a gesti di razzismo, le cui motivazioni magari scaturiscono dal vedere i profughi come dei privilegiati perché ospitati in un momento in cui in Italia tanti fanno fatica anche a sopravvivere.

Senza contare gli stupri. Poi si meravigliano se qualcuno reagisce in modo scomposto.




4 pensieri su “Resistono all’accoglienza: 3 studenti italiani denunciati per ‘razzismo’”

  1. La pressione è arrivata al limite, le valvole di sfogo classiche non bastano e non servono più – gli statunitensi parlano di “affaticamento da negri”, ne vedo parecchio in giro. Parlano anche di DotR (Day of the Rope) – chissà…

  2. Non abbiamo dettagli sui capi d’imputazione, quindi difficile da commentare. Comunque, non credo si siano divertiti a fare quello che hanno fatto senza ragioni. Sicuramente è la giusta reazione a una situazione ormai di assoluto degrado. Quindi, solidarietà comunque a questi difensori della Patria.

I commenti sono chiusi.