Così un giovane fancazzista ospita da anni in Italia a spese dei contribuenti, protesta per l’approvazione del ‘decreto Pamela’ con l’operatore di un centro Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) in provincia di Avellino: “Che cosa vuole questo governo da me? Sono dei pazzi stupidi. È vero che vogliono togliere l’umanitaria? Io ora cosa rinnovo? il nulla. Il mio contratto di lavoro scade, come trovo quello nuovo se non ho il permesso di soggiorno?”.

O poverino. Il suo ‘contratto’ che come si scopre poi è un inesistente contratto con un caporale.

Questa gente l’abbiamo mantenuta per anni, africani, perché c’era la guerra in Siria. Ogni mese abbiamo speso, per ognuno di loro, oltre 1000 euro, finiti a loro e alle coop che li gestiscono. Ora che la pacchia è finita si lamentano: è durata anche troppo.

“Sono andato a scuola, ho imparato l’italiano […] Questo è il risultato? Cambiare le carte così al volo senza ragione”. Senza ragione..

“Non basta spararci per strada :D, chiamarci come i giorni della settimana perché il caporale non ricorda il nostra nome. Essere sempre ultimi e diversi, affrontare gli sguardi scostanti della gente e sentirsi dire: ‘negro di merda tornate a casa’. Non è bastato questo per voi italiani? No!”.

No. Dovete togliervi dalle palle, venerdì.