Se dessimo i 35€ dei profughi a coppie italiane, nascerebbero 364mila bimbi in più

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Sui grandi numeri fa figli chi può permetterselo. La mancanza di nascite, per il nostro Paese (che resta un paese latino con una tipologia di problemi differenti da quelli del nord Europa) è legata alla mancanza di un welfare economico.

Ecco però come potremmo aumentare i nati. Iniziando ad utilizzare le risorse che buttiamo nel business immigrazione.

Per l’accoglienza dei richiedenti asilo lo Stato italiano spende direttamente ogni anno 4,7 miliardi di euro (senza contare le spese non calcolate per ordine pubblico, sistema sanitario, logistica dei primi interventi). Questo è il denaro che serve per gestire una media di 150.000 richiedenti annui. E’ l’ammontare complessivo dei fantomatici 35 € al giorno assegnati alle cooperative (o alle società) che si occupano di richiedenti asilo nei centri di accoglienza. Ogni richiedente costa al mese 1000 euro. Ma un richiedente asilo non è un profugo, proveniente cioè da un conflitto, da una guerra o una persecuzione. Le prime due nazionalità di richiedenti asilo che approdano in Italia sono la nigeriana e del Bangladesh, due Paesi non in guerra. Quasi sempre maschi in giovane età, pochissime donne e quasi nessuna famiglia. Per la Nigeria gli immigrati partono dal sud, dove non ci sono pericoli, e solo pochissimi dal nord est, area in cui imperversano i terroristi islamici di Boko Haram.

Di media i profughi in Italia sono tra il 6% e il 7% del monte di richiedenti asilo (i 150.000), solo quelli, ci dice il ministero dell’Interno e non quello di quel cattivone di Matteo Salvini ma addirittura del periodo a conduzione Pd, cioè fino agli inizi del 2018. Ma lo Stato italiano, in attesa di individuare i profughi, accoglie tutti nei suoi centri, spendendo, come dicevamo, 1000 euro al mese per ogni immigrato. Per fermare l’esodo e il business di cooperative e company basterebbe costruire con l’egida Nato e Onu degli hot spot in Africa. Si sono fatte guerre omicide ovunque senza motivo e ratio, oggi è solo ridicolo che non si possano realizzare degli hot spot ai confini con l’Italia, per accogliere i veri profughi che invece muoiono. In verità non c’è volontà perché gli interessi degli Stati europei egemoni, come Germania, Francia e Inghilterra, e lo hanno manifestato in diverse occasioni, vanno nella direzione opposta: destabilizzare il più possibile il Mediterraneo.

Se i veri profughi sono il 6-7% (teniamo il 7%) di questi 150.000 richiedenti, spenderemmo per accoglierli ogni anno circa 329 milioni di euro invece che 4,7 miliardi. Resterebbero 4,371 miliardi che potremmo destinare, 1000 euro al mese (gli stessi che diamo per ogni richiedenti asilo), ad una coppia italiana che mette al mondo un bambino. E con una buona razionalizzazione e turnover delle risorse potremmo farlo per almeno 2 anni.

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Si dirà: è poco. Certo. Ma sono 12.000 euro annui a bimbo nato, uno stipendio pieno di un italiano! Sarebbe una leva accelerativa di grande potenza e potrebbe anche invertire la tendenza sulla natalità.

In questo modo avremmo risorse disponibili per un aumento demografico annuo di 364.250 nuovi nati.

Pensare che spendiamo i soldi che potremmo spendere per fare nascere oltre 364mila bimbi italiani in più ogni anno, per mantenere fancazzisti afroislamici in hotel, evidenzia perfettamente quale fosse il progetto di sostituzione etnica messo in campo dal Pd e da chi lo eterodirige.

In pratica un suicidio etnico assistito. Imposto.

Attenzione: il sostegno alla natalità è pericoloso. In Francia ha portato al boom demografico: afroislamico. Si rischia di aumentare la natalità ‘sbagliata’. Ma in Italia la presenza di immigrati con cittadinanza è ancora limitata, quindi con accorgimenti intelligenti potremmo riuscire a fare arrivare i soldi nelle culle giuste.

Ovviamente, si dovrebbe prima depotenziare magistrature varie e parassiti incistati nel deep state.




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