Il Presidente Donald Trump ha recentemente suggerito all’Europa di costruire un muro tra quella che al tempo dei romani era l’Africa Bianca e il deserto del Sahara, per bloccare definitivamente l’immigrazione clandestina subsahariana.
Il deserto del Sahara costeggia gli Stati del Nordafrica per una lunghezza di circa 5.000 km. mentre il confine tra Stati Uniti e Messico si estende su circa 3.200 km.
Se pensiamo che l’Arabia Saudita ha costruito in un territorio morfologicamente simile, al confine meridionale, un muro di 1.000 km., si comprende come l’impresa sia non solo fattibile, ma anzi piuttosto semplice:
Senza contare il fatto che i Paesi nordafricani non vedrebbero l’ora di approvare una costruzione che azzererebbe l’afflusso di subsahariani (negri) verso i loro territorio. Sempre più martoriati da questa invasione di ‘passaggio’ che, spesso, diventa stanziale.
Il costo si aggirerebbe sugli 85 miliardi di euro. Da suddividere tra tutti i Paesi europei. L’Italia dovrebbe sostenere 5 miliardi di euro di spesa: che è quanto spendiamo ogni anno per mantenere i fancazzisti in hotel.
Senza contare che darebbe lavoro a 90mila persone, che potrebbero essere operai nordafricani guidati da tecnici europei, così generando affari per le nostre imprese e trattenendo i maghrebini in Maghreb.
Insomma: sarebbe un grande investimento per il futuro.
Non c’è bisogno di muri ma di giustizia ed onestà, il problema con cui ci stiamo scontrando non è naturale, è un problema artificiale creato da un pugno di esseri ricchi che stanno governando il mondo usando semplicemente la moneta. Il mondo intero è prevalentemente povero, bisogna tutelare le persone non gli interessi ed automaticamente le persone troveranno gli interessi li dove sono senza spaziare a destra e sinistra come locuste. Il problema è che a volte bisogna metterci la faccia, a volte bisogna affrontare in prima persona, a volte bisogna rinunciare a qualcosa, a volte bisogna fare un passo in dietro per farne due avanti e nessuno o quasi nessuno e disposto a fare ciò.