Monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa e segretario generale uscente della Cei, in una intervista all’Adnkronos attacca a testa bassa il decreto Pamela che lunedì arriverà al Cdm.
Galantino, nel suo delirio, bolla come ‘bufala’ la “storia dei 35 euro dati agli immigrati: “E’ una balla grossa perché tutti sanno che lo Sprar non si fa all’aria aperta ma in un locale che deve avere sua consistenza per legge, una sua cura, deve avere operatori e tutte queste realtà non possono essere fatte in nero. Se ciò accade, è bene che il governo intervenga e punisca ma dovere poi leggere tutte queste realtà che hanno capacità belle di promozione, è come minimo fuori posto perché gli operatori che sono lì sono italiani e vengono pagati con quei soldi. Le utenze sono pagate all’Italia, il cibo è comprato in Italia quindi sono soldi che di fatto restano qui eccetto quei 2.50 euro che vengono dati a queste persone”.
Quindi, se i cittadini spendono 35 euro per mantenere un richiedente asilo in hotel – comprensivo di vitto, alloggio e tutti gli altri benefit – è una bufala dire che i 35 euro vengono spesi per i ‘migranti’: perché gli operatori sono italiani.
Ah beh, lasciamo gli operatori italiani, e sostituiamo i tuoi afroislamici con anziani bisognosi, famiglie senza casa e giovani disoccupati.
Anzi, fai di meglio, usate le vostre tante case vuote: