Tribunale scarcera 6 scafisti: trainare clandestini in Italia non è reato

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La magistratura è ormai una minaccia alla democrazia. Non perché tutti i magistrati o la maggioranza di loro siano una minaccia, ma perché una minoranza di estrema sinistra si è incistata in posti chiave.

Il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata il 2 settembre scorso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto. I 6 componenti del peschereccio tunisino, arrestati lo scorso 29 agosto dalla Guardia di finanza che li accusava d’aver favorito l’immigrazione clandestina, sono stati immediatamente scarcerati.

Trainare clandestini – da anni – in Italia, non è reato:

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Pescatori tunisini addestrati da Ong a traghettare clandestini in Italia

La richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere era stata avanzata dall’avvocato Salvatore Cusumano, legale di fiducia del comandante Chamseddine Bourassine, e dagli avvocati Leonardo Marino e Giacomo La Russa. Ieri, mentre al tribunale del Riesame si è svolta l’udienza, ad alcune decine di metri dal palazzo di giustizia di Palermo, estremisti di sinistra e Cgil hanno manifestato – per sollecitare la scarcerazione dei pescatori tunisini – insieme ad alcune decine di militanti di associazioni di volontariato. Ovvero di chi fa business con i clandestini che loro hanno trainato in Italia!

Siamo fuori dal mondo. Intanto indagano Salvini.




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