Più di 3mila rifugiati siriani sono tornati in patria solo la scorsa settimana. Questi i dati diffusi dal ministero della Difesa russo.
Di questi, “937 rifugiati provenivano da paesi stranieri”, ha detto il capo del Centro Nazionale di Controllo, il generale Mikhail Misinzev alla riunione del personale di coordinamento interdipartimentale congiunto Russia-Siria per il ritorno dei profughi.
Grazie alle misure adottate finora in Siria sono tornati circa 1,5 milioni di sfollati da altre zone del Paese e più di 243.000 persone provenienti da Paesi stranieri.
“Il lavoro intenso di un gran numero di persone con il pieno sostegno e assistenza da vari Paesi, riconoscendo il diritto dei cittadini siriani in una vita civile dignitosa, ha conseguito risultati positivi nel restauro della Siria”, ha detto il capo del centro nazionale.
Secondo Misinzev, durante la scorsa settimana in Siria sono state restaurate 165 case, due scuole, una struttura medica, un asilo, quattro impianti di approvvigionamento idrico, un panificio, due centri di telecomunicazione, due sottostazioni elettriche e due ponti stradali.
In Libano vivono dal 2011 più di un milione di profughi siriani. Quelli veri, che passano il primo confine in attesa di tornare, tutti gli altri sono invasori che colgono l’occasione per trasferirsi e farsi mantenere.
Anche per questo Sant’Egidio ha accelerato sui ‘corridoi umanitari’: rischiano di rimanere senza siriani da trasportare in Italia dal Libano.
Ormai la guerra in Siria è finita, c’è solo un’ultima sacca di terroristi islamici che resiste grazie all’Occidente a Idlib.