Unar, soldi pubblici per la propaganda gay negli ospedali

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Anche il Primato Nazionale si occupa dell’Unar:

https://www.facebook.com/ilprimatonatsionale/posts/1996073257115610?__xts__%5B0%5D=68.ARC1E39F1xa8F5D5359KdMG6CVNixrPncPIPC6v3-3LDlKvr4S1ophDDKL1r2F9zE9DmVE_dv8RftWgenQeWfRI-ckna04Xt-IPfjtT7mWe19uT7beCI_tlQE9x5TmR5Gdeds6p_JlRsG-hiDLxGnYKLNrYIC0O48Jq0ScjZPvc7v00qr3D_UQ&__tn__=-R

L’UNAR (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali) promuove un’iniziativa alquanto bizzarra: anzi, bizzarr* (per non “discriminare” proprio nessuno). “Liber@ di essere”: una serie di corsi suddivisi in 14 moduli di 3 ore ciascuno. Lezioni rivolte a psicologi e psicoterapeuti, operatori di consultori e mediatori familiari al fine di sviluppare un’adeguata conoscenza del mondo omosessuale e transessuale: con l’invito ad avere maggior tatto ed attenzioni, verso i pazienti immigrati (ebbene sì).

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Liber@ di essere è sponsorizzata dalla Regione Lazio con l’appoggio dell’Istituto per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. Il tutto costerà la modica di somma di 75.000 euro: per i partecipanti, nessun esborso. Ogni singola spesa, verrà coperta con fondi pubblici. Peraltro doveroso ricordare che nel 2017, l’UNAR balzò ai “disonori” della cronaca per un’inchiesta de “Le Iene”. Inchiesta che portò alle dimissioni dell’allora direttore Spano. La trasmissione di Italia 1 accusò l’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali di aver concesso un bando da 55.000 euro a un’associazione a cui facevano capo circoli e centri massaggi, teatro di orge gay e prostituzione e di cui, secondo le accuse di un anonimo, all’epoca dei fatti il direttore Spano sarebbe stato socio. Precedenti già ingloriosi.

Proteste da parte delle associazioni pro life: ad oggi, purtroppo inascoltate. Il corso partirà a ottobre per poi concludersi a fine dicembre. Le lezioni verranno impartite da associazioni arcobaleno, compreso il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. Certa politica, sta invadendo sempre più a macchia d’olio scuola e sanità. Una macchia d’olio “color arcobaleno”: perché la propaganda Lgbt, non si pone limite alcuno.

Come nel nostro articolo di ieri ci chiediamo: perché la Lega al governo tollera l’esistenza di questo organismo antinazionale guidato da un estremista di sinistra come Manconi che utilizza i soldi dei contribuenti per la propaganda gay e multiculturale?