Usiamo gli aerei militari per liberarci dei clandestini

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È andata bene ai 15 clandestini che ieri sono rimasti in Italia a causa di un’avaria all’aereo in partenza da Fiumicino direzione Tunisi. Sono scomparsi, incuranti dell’ammenda di 20mila euro imposta dal Questore. Tanto, quando mai la pagheranno?

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“I quindici tunisini avranno già raggiunto la frontiera e magari azzardato il superamento del confine. Diversamente invece saranno nascosti chissà dove”, scrive il Tempo.

E sarebbe meglio avessero passato la frontiera. Più probabilmente sono a spacciare, stuprare e rubare in qualche città italiana. Magari con quelli della Diciotti.

Ma al di là di questo caso particolare, pensare di svuotare l’Italia dal mezzo milione di clandestini, usando il cucchiaino dei voli charter è, come ha riconosciuto Salvini, impossibile.

In Italia ci sono circa 600mila clandestini. Quanto impiegheremmo a rimpatriarli? Beh, utilizzando gli aerei militari da trasporto non troppo tempo.

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L’Italia possiede 22 C-130. L’aereo può trasportare comodamente 100 clandestini a botta, con accompagnatori. In teoria, se ci fosse la volontà, ogni viaggio potrebbe trasferire lontano dall’Italia ben 2.200 clandestini. Con un solo viaggio a settimana, un ritmo nemmeno tanto frenetico, si potrebbero espellere più di 114mila clandestini in solo 1 anno: 560mila nel giro di una sola legislatura.

E questo esclusi gli altri aerei civili che il governo potrebbe noleggiare. Il costo per ora di volo si aggira sui 6/7mila euro compresa la manutenzione. Tenendo conto che mediamente parliamo di 10 ore di volo tra andata e ritorno (ad esempio la Nigeria), il costo totale dell’espulsione ogni anno di 114mila clandestini ci costerebbe solo 80 milioni di euro. Una bazzecola rispetto ai 5 miliardi di euro che spendiamo per tenerli in hotel.

Ovviamente non è così semplice, ci vogliono accordi con i Paesi di provenienza, ma anche questo problema è superabile con un iniziale spostamento dei clandestini in un Paese terzo – metodo israeliano – e, oltretutto, con tutti i fondi che versiamo agli Stati africani – sia direttamente che attraverso le rimesse dei loro immigrati regolari -, potremmo minacciarli di blocco trasferimenti in caso si rifiutino di riprendersi i loro clandestini.

Insomma, per eliminare dal territorio nazionale i vari Oseghale spenderemmo solo 500 milioni di euro in una legislatura. Le coop rimarrebbero a bocca asciutta e i nostri aerei militari servirebbero finalmente a proteggere le frontiere invece di andare a fare guerre inutili al servizio di Washington.

E, magari, un’altra Pamela non sarà fatta a pezzi.




Un pensiero su “Usiamo gli aerei militari per liberarci dei clandestini”

  1. Certo aerei militari…..e l’ aereo di Renzi , nuovo , nuovo ,….andrebbe benissimo….a cosa servono tutti questi aerei senno’…?

I commenti sono chiusi.